NEW YORK - Convertire una fabbrica di motori inutilizzata dal settembre 2012 in uno stabilimento di assemblaggio in cui produrre il modello 2021 del Grand Cherokee con tre file di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dimostrerebbe che Fca si muove in controdentenza rispetto per esempio a General Motors, il primo produttore americano di auto che la settimana scorsa ha annunciato tagli di quasi 15mila posti di lavoro in Nord America e la chiusura di cinque fabbriche (quattro in Usa e una in Canada); per questo il presidente Donald Trump non ha esitato a criticare il gruppo e i legislatori americani negli ultimi due giorni hanno chiesto chiarimenti alla Ceo Mary Barra. Oltre a incassare potenziali congratulazioni da parte di Trump, con la nuova fabbrica Manley si troverebbe in una posizione di vantaggio in vista delle trattative che inizieranno l’anno prossimo con il sindacato americano dell’auto United Auto Workers e volte a rinegoziare i contratti. Se ieri Barra ha spiegato ai legislatori che i suoi piani aiuteranno Gm a migliorare la sua capacità produttiva, quello per Fca non sembra un problema in Nord America: come notato dagli analisti di LMC Automotive, la capacità di utilizzo degli impianti di Fca è al 92% contro l’81% di Ford e il 72% di Gm. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero