EVO T2: il primo tender trasformabile in Day Cruiser

L'EVO T2
NAPOLI - Si chiama EVO T2, misura 7,14 metri, è costruito in vetroresina, motorizzato con un entrobordo da 300 cavalli accoppiato a una trasmissione a idrogetto che...

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NAPOLI - Si chiama EVO T2, misura 7,14 metri, è costruito in vetroresina, motorizzato con un entrobordo da 300 cavalli accoppiato a una trasmissione a idrogetto che assicura una velocità di 36 nodi (28 di crociera) e presenta una serie di soluzioni innovative che ne fanno un unicum nel panorama della produzione nautica attuale, com’è giusto che sia per un tender realizzato “su misura” per l’armatore di uno yacht San Lorenzo di 46 metri. Ma attenzione: l’EVO T2 diventerà un prodotto di serie, ovvero l’entry level di EVO Yachts, il cantiere di Alfredo e Rosario Mercuri che da qualche anno ha rivoluzionato i canoni tradizionali della nautica da diporto grazie alle soluzioni sperimentate dal progettista di fiducia Valerio Rivellini.


Un innovatore incallito, il designer napoletano, che anche in questo caso ha puntato decisamente su pulizia delle linee e minimalismo, sulla valorizzazione delle forme, della funzionalità e della versatilità. Il risultato è un natante fuori dal coro, in grado di assolvere magnificamente sia al ruolo di mezzo di trasporto per l’equipaggio e gli ospiti di un grande yacht, sia a quello di elegante e divertente motoscafo adatto alle navigazioni veloci con la famiglia o con gli amici.

Esclusa l’apertura delle murate, che caratterizza gli EVO fin qui prodotti, il piccolo EVO T2 si fa notare per la ricchezza delle dotazioni, la capacità di coniugare le forme compatte con equipaggiamenti al top, finiture di pregio e soluzioni tecnologiche di assoluta avanguardia. Tra le più significativa la console della postazione di guida che si alza e si abbassa elettricamente per rendere più agevoli sia il governo della barca, sia, soprattutto, il posizionamento all’interno del garage e della beach area (con la console abbassata l’altezza si riduce a 1,45 metri).

Pur essendo una barca di appena 7,14 metri, l’EVO T2 dispone di un tavolo per 8 persone e di alcune dotazioni tipiche di imbarcazioni più grandi, come l’alloggio e la carica di due seabob, il cavo di banchina, batterie per motore e servizi, convertitore 12-24 Volt. Ovviamente non mancano l’ancora a ribalta con verricello elettrico, il gancio di traino per lo sci nautico e la scaletta idraulica. E ancora: il comfort è assicurato dalla presenza di un divano trasformabile in prendisole grazie alle spalliere amovibili nella zona centrale. Un frigorifero in acciaio nel pozzetto e un pratico tendalino completano l’equipaggiamento. A impreziosire ulteriormente l’imbarcazione, la domotica: tutte le funzionalità di bordo possono essere comandate sia dal pannello di comando presente sulla postazione di guida, interamente touch screen, sia dallo smartphone.

Non sono state fornite informazioni dettagliate sulla carena, ma una nota del cantiere informa che “come per tutti i modelli Evo Yachts, la carena è stata progettata per garantire un’eccellente tenuta di navigazione e per offrire la massima sicurezza anche in caso di mare formato o durante manovre complesse”. Interessante invece la novità legata alle operazioni di varo e alaggio: per renderle pratiche e sicure anche in condizioni di mare formato, è stato progettato uno speciale sistema che prevede quattro punti di sollevamento bilanciati che riducono al minimo le oscillazioni durante la movimentazione della barca.

“Quando Valerio Rivellini ci ha presentato l’idea di un tender custom, abbiamo subito deciso di accettare una nuova scommessa” dicono Alfredo e Rosario Mercuri, proprietari del brand Evo Yachts e fiduciosi sostenitori di questo nuovo progetto. “Oggi – aggiungono - non possiamo che essere soddisfatti della scelta fatta. Dopo aver consegnato la prima unità, abbiamo assolutamente intenzione di continuare la produzione di questo modello che ci consente di entrare in un nuovo segmento di mercato e di ampliare la nostra gamma”.


In sintonia Valerio Rivellini, che ha rivelato l’origine del progetto. “Fin dall’inizio l’armatore aveva le idee molto chiare, desiderava un oggetto di lusso, elegante e performante al tempo stesso. Assieme a Tonino Cappiello, responsabile del committente, dopo un’analisi di quanto presente sul mercato, abbiamo deciso che il modo migliore per rispondere in maniera adeguata a tali richieste fosse la progettazione di un tender fatto su misura. Siamo riusciti a venire incontro a tutte le sue esigenze realizzando un prodotto che rispecchia l’anima di Evo Yachts nell’estetica come nella funzionalità. Sono orgoglioso del risultato finale, frutto della sinergia con un cantiere eccezionale come San Lorenzo”.

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Il Messaggero