Elettrificazione e componenti, turbolenze sulle industrie. Dalle parti Ev 200 miliardi nel 2027, da settore Ice 70 miliardi

Auto connesse
Nonostante l’interesse per la nuova mobilità e il diffondersi di soluzioni definite dal software, il settore della componentistica legata ai veicoli Ice...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Nonostante l’interesse per la nuova mobilità e il diffondersi di soluzioni definite dal software, il settore della componentistica legata ai veicoli Ice “tradizionali” rimarrà probabilmente un ambito di business praticabile per il prossimo futuro, indipendentemente dal fatto che la sua crescita sia stagnante o addirittura in calo. Pur se il mondo delle parti Ice lascia intravedere un calo del 44% dal 2022 al 2027, il mercato previsto - che sarà pari a 70 miliardi di dollari - rimarrà rilevante poiché la domanda globale dei consumatori resterà orientata per il 62% verso i modelli tradizionali con motori termici. Lo afferma una ricerca condotta dalla società di consulenti Deloitte che si basa su un’analisi quantitativa delle prestazioni finanziarie di quasi 300 fornitori automobilistici globali. Nell’ultima edizione dell’Automotive Supplier Study viene evidenziato che il settore della componentistica legata ai veicoli elettrici continua una forte traiettoria al rialzo.

I ricavi totali (per propulsori elettriche, batterie e celle a combustibile) dovrebbero aumentare potenzialmente del 245% dal 2022 al 2027, con una dimensione di mercato pari a 200 miliardi di dollari alla fine del periodo considerato. Tuttavia per Deloitte l’impatto di molteplici ostacoli sorti negli ultimi tre anni e l’effetto combinato dell’inflazione, potrebbero impattare su alcuni fornitori che non saranno in grado di continuare a investire e crescere, finendo per portare a una dinamica di maggiore consolidamenti del settore. Inoltre le Case automobilistiche stanno lavorando per ridurre la complessità produttiva sfruttando modelli basati su piattaforme elettriche. Questo spostamento verso architetture più standardizzate e meno complicate potrebbe ridurre per i fornitori le opportunità (e soprattutto i margini) nell’interazione con gli Oem, cioè i fabbricanti di auto. Le previsioni di Deloitte indicano anche il rischio di attriti significativi tra quei fornitori esistenti che cercano di tenere il passo con questi cambiamenti fondamentali.

Una ‘”turbolenza” che risentirà anche del fatto che molte Case automobilistiche puntano ad operare ‘all in’ (cioè fabbricando in azienda le parti) per quanto riguarda l’elettrificazione. Un trend questo che riduce il peso dei fornitori esterni e che per fortuna è opposto rispetto a quanto accade operando nel mondo dei motori a combustione interna (Ice). Per l’Automotive Supplier Study ulteriori segmenti caratterizzati da una potenziale crescita sono quelli dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (Adas e relativi sensori) con il +75%, seguiti da elementi per abitacolo (+39%) ed elettronica (+37%). Nei prossimi cinque anni resterà invece stagnante - o in crescita allo stesso ritmo del mercato auto - il settore degli elementi del telaio fino ad arrivare a un valore di 147 miliardi di dollari. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero