Marchionne non va a Francoforte si scatenano le voci su Chrysler

Sergio Marchionne
FRANCOFORTE - Ai Saloni dell'Auto Sergio Marchionne è di solito una star e la notizia della sua assenza all'importante rassegna di Francoforte, al via domani con la...

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FRANCOFORTE - Ai Saloni dell'Auto Sergio Marchionne è di solito una star e la notizia della sua assenza all'importante rassegna di Francoforte, al via domani con la prima giornata stampa, suscita curiosità e interrogativi. L'amministratore delegato della Fiat non sarà presente nemmeno alla riunione dell'Acea - l'associazione dei costruttori di cui è presidente in carica - in agenda mercoledì mattina.


«Impegni di lavoro», spiegano in Fiat da dove la notizia della probabile assenza del manager a Francoforte era stata fatta trapelare già alla fine della scorsa settimana dopo l'iniziale annuncio della consueta conferenza stampa. Non ci sarà neppure il presidente del Lingotto John Elkann, anche lui «per sopraggiunti impegni di lavoro». L'interrogativo è che cosa possa tenere lontano Marchionne dal più importante appuntamento dell'industria dell'auto europeo. Il mercato si aspetta novità: il titolo Fiat vola e chiude con un +6,2% seguita da quelli Industrial (+2,37%) ed Exor (+1,98%). E l'attesa rimbalza anche Oltreoceano, visto che una delle principali questioni in ballo è lo scontro con il fondo Veba sul valore della quota che ancora detiene in Chrysler, mentre per l'agenzia di stampa Bloomberg a tenere lontano Marchionne dalla Germania sarebbe la messa a punto dell'ipo di Cnh prevista per fine mese.

La vicenda Veba allunga i tempi della fusione, certamente al di là di quelli sperati da Marchionne. Proprio la scorsa settimana Veba ha chiesto al Tribunale del Delaware di fissare la data del processo «non oltre la metà del 2015», mentre Fiat punta invece sul maggio 2014. Marchionne si trova a Torino ma la sua rapidità di spostamento non sarebbe un ostacolo per una chiusura del negoziato. Ci sono naturalmente anche partite europee come quella ancora aperta in Russia, dove non è stato ancora firmato l'accordo, previsto per fine agosto, con Renault e Zill per produrre veicoli commerciali.


A Francoforte non ci sono nuovi modelli Fiat: il Lingotto porta le 500L Living e Trekking, già lanciate sul mercato, i restyling di Mito e Giulietta, l'Alfa 4C già presentata a Ginevra, per la Ferrari la 458 Speciale. Un altro dei temi caldi è proprio quello degli investimenti: la Fiat ha annunciato negli ultimi giorni quello per Mirafiori, ma non ha dato dettagli su modelli e tempi. Proprio sullo stabilimento torinese Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri hanno raggiunto un'intesa con l'azienda per la proroga di un anno della cassa integrazione straordinaria e per la nascita del polo del lusso a Torino. Oltre al suv Maserati si parla per Mirafiori di una vettura Alfa Romeo ma in realtà il futuro del Biscione non è ancora chiaro. Molte novità sembrano ancora appese all'esito del negoziato in Usa. Qualcuno dice che forse Marchionne in questo momento preferisce non dare maggiori indicazioni proprio in attesa di chiudere la partita che gli sta più a cuore, quella che porta Torino e Detroit a diventare una realtà unica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero