Dopo Ateca l’Arona, Seat alza la visuale. Secondo modello “tuttoterreno” della casa di Barcellona

La Seat Arona
BARCELLONA - Come si fa a stare fuori da fascia di mercato che in Europa è cresciuto del 700% in 6 anni ed entro il 2020 si decuplicherà? È il segmento dei...

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BARCELLONA - Come si fa a stare fuori da fascia di mercato che in Europa è cresciuto del 700% in 6 anni ed entro il 2020 si decuplicherà? È il segmento dei B-Suv e l’ultima arrivata è la Seat Arona, secondo modello a ruote alte della casa spagnola che si posiziona al di sotto della Ateca e va a potenziare ulteriormente una gamma che ha già visto arrivare nel corso dell’anno il restyling della Leon e la nuova Ibiza, con vendite che nei primi 10 mesi dell’anno hanno raggiunto 395.100 unità (+14,4%) e una situazione finanziaria sempre più rosea dopo anni di profondo rosso.

 

La Arona nasce sulla piattaforma MQB A0 e deve il suo come, come per tutte le Seat, a una località spagnola. Stavolta è una città delle Canarie a battezzarla e – in modo del tutto involontario – anche una località sul Lago Maggiore in provincia di Novara. Lunga 4,14 cm, offre una seduta più alta di 52 mm rispetto alla Ibiza, una distanza da terra di 190 mm e la possibilità di avere 68 combinazione cromatiche esterne derivanti dalle 11 tinte per la carrozzeria, le 3 per il tetto e le diverse modanature che ne tagliano il montante posteriore.

Ottimi il bagagliaio, che ha una capacità di 400-1.280 litri e lo spazio offerto dall’abitacolo: latino per le possibilità cromatiche concesse, ma quasi svedese per le forme e piuttosto razionale. La versione FR può persino avere i sedili in Alcantara e la plancia in pelle, cucite in entrambi i casi con filo rosso, mentre c’è lo spazio anche per ricaricare senza fili lo smartphone. Qualunque esso sia, può specchiarsi nel sistema infotelematico con schermo ad 8 pollici, leggermente rivolto verso il guidatore, che può essere accompagnato da un sistema audio da 300 Watt a 8 canali.

Nel 2018 sarà disponibile anche il sistema di riconoscimento vocale Alexa e arriverà nientedimeno che la strumentazione completamente digitale, due esclusive per questo segmento che testimoniano il grado tecnologico della nuova Arona. Ricca anche la dotazione di sicurezza che comprende 6 airbag, la frenata autonoma con riconoscimento pedone, l’allerta per l’angolo cieco, il traffico trasversale in retromarcia e la stanchezza del guidatore, inoltre i gruppi ottici sono a led.
 

Danno sicurezza, ma anche comfort il sistema di parcheggio semiautomatico e il cruise control adattativo, con funzione stop&go sulle versioni con cambio automatico DSG doppia frizione a 7 rapporti, disponibile solo (per ora) con il 3 cilindri mille turbo ad iniezione diretta da 115 cv in alternativa al manuale a 6 rapporti che troviamo anche sull’1.5 a benzina da 150 cv dotato di sistema di disattivazione dei cilindri (205 km/h, 0-100 km/h in 8,3 s.). La versione da 95 cv ha 5 marce e i freni posteriori a tamburo, così come il diesel 1.6 di pari potenza (4 litri/100 km pari a 105 g/km di CO2), ma ci sarà anche da 115 cv con il DSG a richiesta.


Tutte le unità garantiscono, in modi diversi, un’elevata qualità di marcia: il diesel fa valere la propria coppia, l’1,5 dona prestazioni quasi sportive, ma il più gradevole è sicuramente il piccolo 3 cilindri, specialmente con il DSG che ne esalta la fluidità. Qualsiasi sia la scelta, la Arona saprà sorprendervi con una guida agile, grazie ad un assetto ben frenato e ad uno sterzo rapido e preciso. Volendo, si può avere anche la possibilità di selezionare 4 diverse modalità di guida (Normal, Sport, Eco e Individual). La Seat Arona è disponibile in 4 allestimenti (Reference, Style, Xcellence e FR) a partire da 16.950 euro che però sono già scontati a 14.500 euro. E non è finita qui: per maggio prossimo è infatti in arrivo la versione TGI a metano con il 3 cilindri da 90 cv che promette costi di esercizio da record. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero