ROMA - Domenica 18 novembre scatterà a Roma un'altra ''domenica ecologica'' e «l'ordinanza firmata dalla sindaca Raggi è un...
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Unrae in una nota ricorda che in un incontro nel mese di ottobre su questo tema con la sindaca di Roma era emerso un serio impegno, da parte del Comune, a coinvolgere gli attori della filiera nelle iniziative e nelle politiche di miglioramento della qualità dell'aria. «L'Amministrazione capitolina - osserva l'Unrae - ha quindi rinviato il confronto, riproponendo una misura che penalizza unicamente i tanti cittadini romani che quotidianamente si affidano ai propri mezzi a causa di una rete dei trasporti pubblici ancora gravemente carente ed inefficiente e che nella piena legalità hanno acquistato un veicolo diesel di ultima generazione. Si tratta di un vero e proprio attacco ai cittadini consumatori e ad una filiera che rappresenta un asset economico del nostro Paese. Un abbaglio scientifico e politico, frutto di una demonizzazione che certamente non porterà effetti positivi sui livelli di inquinamento delle città e sulla qualità dell'aria».
Al riguardo l'Unrae segnala che «in conseguenza del calo delle vendite dei veicoli diesel, rispetto a un anno fa, nel mese di ottobre, la CO2 a Roma è aumentata di circa il 3%, in controtendenza con la discussione in corso a Bruxelles sull'introduzione di provvedimenti che consentano di ridurre le emissioni climalteranti».
L'Unrae, quindi, ricordando che in Italia il parco circolante annovera quasi 13 milioni e mezzo (34,1%) di veicoli ante Euro 4 (con 12 anni di vita), invita il Comune di Roma «a rivedere le norme approvate che penalizzano i veicoli diesel Euro 6, perchè è possibile garantire con efficacia un rapido rinnovo del parco circolante, nonchè un complessivo miglioramento della qualità dell'aria, solamente in un'ottica di neutralità tecnologica, ovvero tenendo in considerazione tutte le tecnologie di ultima generazione offerte dal mercato e che realisticamente costituiscono una valida alternativa di sostituzione alle motorizzazioni obsolete. Rinnoviamo, pertanto, la nostra completa disponibilità ad un confronto con le istituzioni e con tutti i rappresentanti della filiera, con la convinzione che sia necessario un dibattito approfondito e competente per affrontare le tematiche della mobilità volto a garantire la massima sostenibilità ambientale ed anche economica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero