Chevrolet Croos, metà auto metà sottomarino. Il veicolo post-apocalittico a suo agio su terra e nell'acqua

Il rendering della Chevrolet Croos
DETROIT - Ci sono progetti che non vorremmo mai vedere, in quanto legati a scenari apocalittici di cui, anche scarmanticamente, preferiamo non tener conto. E' il caso...

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DETROIT - Ci sono progetti che non vorremmo mai vedere, in quanto legati a scenari apocalittici di cui, anche scarmanticamente, preferiamo non tener conto. E' il caso dell'innalzamento dei mari a seguito dell'aumento della temperatura del globo e dello scioglimento dei ghiacci polari, una ipotesi che - sommergendo centinaia di città - cambierebbe anche lo scenario della mobilità. Molto impressionato da questa idea, Liang Feng, lead designer presso GM-PATAC a Shanghai in Cina, ha così maturato la convinzione che in un futuro, speriamo più remoto possibile, potrebbe essere utile una auto-sottomarino capace di muoversi su strada, sul mare e anche sott'acqua.

E' così nata Chevrolet Cross, che - si legge nella nota - porta il logo del doppio cravattino ma non è una proposta ufficiale di General Motors, quanto una 'provocazione' dei designer cinesi del colosso di Detroit. Questo veicolo 'traversale' (ecco il perché del nome Cross, che nulla ha a che fare con i crossover) è composto da sistemi separati che ne consentono l'utilizzo sia a terra che in mare. L'auto stradale - che è una monoposto - prevede cinque elementi: uno musetto-spoiler anteriore, un deflettore aerodinamico anteriore, due pannelli delle ruote e una cellula abitativa molto simile a quella delle vetture da competizione. Quest'ultima componente, una volta separata dalle ruote e delle appendici aerodinamiche, diventa il sottomarino individuale, che si muove grazie alla piccola elica di coda e manovra con due pinne mobili in coda.



Ma non è tutto: Liang Feng ha pensato anche ad un impiego 'trasversale' anche per gli elementi che costituiscono i pannelli laterali con le ruote. Ognuno di questi pezzi, probabilmente sfruttando il movimento dei cerchi alettati, viene immaginato come un hoverboard, cioè una tavola per sfrecciare sulle onde restando sollevata di qualche centimetro dalla superficie dell'acqua. Con la speranza che Cross resti la conseguenza di un incubo notturno di Liang Feng, magari arrivato dopo aver visto un film post-apocalittico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero