Il caso budget cap, a Città del Messico raggiunto l'accordo tra FIA e Red Bull?

Da sinistra Adrian Newey, Max Verstappen e Christian Horner
Da Suzuka ad Austin fino a Città del Messico, prosegue la telenovela, o sarebbe meglio dire la serie Crime, del budget cap. Domani, venerdì, dovrebbe essere reso...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Da Suzuka ad Austin fino a Città del Messico, prosegue la telenovela, o sarebbe meglio dire la serie Crime, del budget cap. Domani, venerdì, dovrebbe essere reso noto l'accordo raggiunto tra la FIA e la Red Bull (oltre che l'Aston Martin, ma per una infrazione minima) per la violazione del limite imposto dei 145 milioni di dollari. Un accordo, quello tra Christian Horner e il presidente FIA Mohammad Bin Sulayem, che non fa che confermare l'illecito commesso dalla Red Bull.



Autosport quantifica in 1,8 milioni di dollari la spesa in eccesso sostenuta dalla squadra diretta da Horner e si prevede che la multa, se così vogliamo chiamarla, sarà espressa in termini finanziari e sportivi, come un minor utilizzo della galleria del vento e del CFD. Horner continua a sostenere che lo sforamento del budget cap non ha interessato gli sviluppi delle monoposto firmate da Adrian Newey, ma che è stato causato dai ricambi causa incidenti nonché spese aziendali come il catering in sede, indennità di licenziamento o malattia per i dipendenti e cose del genere.

Sembra quindi che alla Red Bull non abbiano compilato correttamente i moduli delle spese consegnati alla FIA in quanto i costi del catering e quant'altro non dovrebbero rientrare nel budget cap.: "Sono state fatte delle interpretazioni, che forse per altre squadre sono state leggermente diverse, e poi un cambiamento del genere ha un'enorme influenza su come hai completato il tuo modulo che, se fossimo stati in grado di ripresentare in quel momento, avremmo trattato in modo molto, molto diverso", ha detto Horner ad Autosport. Vedremo quel che emergerà nelle prossime ore...

Un errore procedurale, riguardanti il fisco britannico, ha invece coinvolto l'Aston Martin che subirà probabilmente una piccola multa, come già capitato alla Williams, che aveva presentato in ritardo i propri documenti. Quindi, nessuna violazione al limite del budget cap per la squadra di Lawrence Stroll. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero