Carburanti, nel 2015 gli italiani hanno speso 5 miliardi in meno. Lo Stato perde 700 milioni

Il distributore di carburanti
​ROMA - Il calo dei prezzi dei carburanti ha influito significativamente sulle vendite alla pompa di benzina e gasolio auto che sono aumentate del 4,2% in agosto, ma non su...

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​ROMA - Il calo dei prezzi dei carburanti ha influito significativamente sulle vendite alla pompa di benzina e gasolio auto che sono aumentate del 4,2% in agosto, ma non su quelle di settembre che accusano un calo del 2%.


Il consuntivo dei primi nove mesi dell'anno chiude comunque con un incremento dei consumi dell'1,4% e un calo della spesa di 5 miliardi. È quanto rileva il Centro Studi Promotor, nel sottolineare che, per effetto di un calo del prezzo medio ponderato nel periodo gennaio-agosto del 10,1% per la benzina e del 12,4% per il gasolio, la spesa complessiva è calata del 10,6% attestandosi a 42,3 miliardi contro i 47,3 miliardi dei primi nove mesi del 2014. Il calo di 5 miliardi deriva da 4,3 miliardi di minori introiti per le compagnie petrolifere e le loro reti di distribuzione e da 0,7 miliardi di minori introiti per l'Erario.

Sempre secondo il Centro Studi Promotor, il calo del 2% dei consumi di benzina e gasolio auto in settembre non appare coerente nè con la ripresa dell'economia, che si sta delineando, nè con l'andamento del mercato automobilistico, che fa registrare tassi di crescita significativi sia per le autovetture (+17,3% nei primi nove mesi dell'anno), che per i veicoli commerciali (+9% nei primi otto mesi dell'anno), che per i veicoli industriali (+20,4% nei primi otto mesi dell'anno). Proiettando l'incremento dell'1,4% dei consumi di benzina e gasolio auto nei nove mesi sull'intero anno, i consumi dovrebbero toccare nel consuntivo 2015 quota 38,6 miliardi di litri, con un calo del 18,9% sui livelli ante-crisi (2007).


«Una parte di questo calo - dichiara Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - è certamente causata dai minori consumi unitari dovuti all'immissione nel parco circolante di veicoli nuovi su cui l'innovazione tecnologica ha consentito di ridurre i consumi (e conseguentemente le emissioni). La parte prevalente del gap rispetto ai livelli ante-crisi è comunque dovuta al calo del traffico che dovrebbe essere in gran parte recuperato con la ripresa dell'economia».


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Il Messaggero