TORINO - Il metodo era sempre lo stesso: aprivano l’auto, rigorosamente una Bmw, smontavano l’intera plancia e si davano alla fuga con il dispositivo multimediale....
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Gli investigatori del commissariato San Secondo si erano messi da settimane sulle trecce dei due moldavi, in seguito alle numerose denunce presentate da proprietari di Bmw. Tutte riguardavano la stessa cosa: il furto dell’intera apparecchiatura elettronica. L’indagine ha portato a individuare l’auto utilizzata per commettere i reati, una Megane Cabrio vecchio modello, modificata per nascondere la refurtiva nell’alloggiamento della capotte. Pedinamenti e appostamenti hanno poi permesso di individuare i due uomini. La refurtiva veniva rivenduta nell’Est Europa. Sono in corso ulteriori indagini per verificare quanti altri furti i due abbiano compiuto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero