Fca, Altavilla: «Promessa mantenuta, l'export va, l'Italia per noi resterà strategica»

Alfredo Altavilla con una delle 500X vettura ufficiale di Expo 2015
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MILANO - «Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles c'è, c'è sempre stato e ci sarà sempre: l'Italia e suoi stabilimenti restano strategici per Fca. Abbiamo mantenuto le promesse che abbiamo fatto». Alfredo Altavilla, responsabile del gruppo per i mercati Europa, Africa e Medio Oriente (Emea), ribadisce con forza il legame con il Paese al ForumAutomotive di Milano: «L'Italia è il primo Paese al di fuori degli Stati Uniti dove Fca ha prodotto una Jeep».


«In questo momento - spiega - i parametri di cambio stanno confermando la nostra strategia di fare dell'Italia un “hub” per l'export, ma abbiamo iniziato prima, quando il cambio era sfavorevole». Per il rilancio del gruppo «in una fase iniziale hanno prevalso i sacrifici, con la cassa integrazione estesa tra l'altro anche agli impiegati e una politica di taglio dei costi aggressiva, ma ora la ripresa del mercato con la saturazione degli stabilimenti» sta dando i suoi frutti, «anche se rimaniamo lontanissimi dai picchi del 2007-2008».

Altavilla parla anche del mercato mediorientale dell'auto su cui «pesano le tensioni geopolitiche»: «è un peccato - dice - perché gli ultimi 18 mesi erano in chiara ripresa: per noi l'area vale il 4% delle vendite, ma rimane fondamentale e strategica almeno da un punto di vista commerciale, a partire dai veicoli da lavoro». Il manager Fca ricorda che la fine dell'accordo tra Fiat e General Motors «ha cambiato tutto: alla fine di quel negoziato ci siamo ripresi la nostra azienda, in un momento non facile, ma risolvere quella vicenda ci ha permesso il successivo rilancio».


L'Osservatorio della filiera Auto realizzato dalla Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con l'Anfia e con la Camera di Commercio di Modena, conferma che il 2014 è stato un anno di svolta per il settore auto e che le prospettive sono buone: l'84% delle aziende italiane e piemontesi è ottimista per il 2015. Valori migliori si registrano in provincia di Modena (87%). Fra le ragioni dell'ottimismo al primo posto la ripresa dei clienti storici (78%), seguita dalla diversificazione del settore (30%) e da nuovi clienti all'estero (16%). L'Osservatorio fotografa il settore: il fatturato complessivo della filiera è di 40 miliardi di euro, in aumento del 3,6% rispetto al 2013. Vale 19 miliardi quello piemontese, in crescita del 3.3%. Sono stati aperti 32 stabilimenti all'estero, localizzati in mercati lontani a più forte crescita. La dipendenza da Fca scende al 29% in Italia e al 32% in Piemonte (era 41 e 46%).

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Il Messaggero