«Voglio garantire che in una economia sociale di mercato ogni persona che lavora a tempo pieno possa avere un salario minimo che garantisca una vita dignitosa»....
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«Per me solamente una cosa è importante, l'Europa va rafforzata e chi la vuole fare fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica», spiega la candidata designata dai Ventotto alla presidenza della Commissione europea. Poi aggiunge rivolgendosi all'eurodeputato Alternative fur Deutschland Joerg Meuthen («Identità e democrazia»): «Sono sollevata che non avrò il suo sostegno per me è veramente un premio per tutto quello che ho fatto». .
«Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo, in mare c'è l'obbligo di salvare le vite», ha detto Ursula von der Leyen a Strasburgo riscuotendo un applauso. «L'Ue ha bisogno di frontiere umane - ha aggiunto -, dobbiamo salvare le vite, ma anche dobbiamo ridurre la migrazione irregolare, lottare contro gli scafisti». Ma anche «contro il crimine organizzato, tutelare il diritto di asilo e migliorare la condizione dei profughi per esempio tramite corridoi umanitari in stretta cooperazione con l'Onu», ha aggiunto.
«Proporrò un nuovo patto per la migrazione e l'asilo, incluso il rilancio della riforma di Dublino».
«Presenterò un accordo verde per l'Europa nei primi cento giorni del mio mandato», continua la candidata designata dai Ventotto alla presidenza della Commissione europea. «Una delle sfide pressanti» per l'Ue «è mantenere il pianeta sano. Ô la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo», ha sottolineato von der Leyen. «Voglio che l'Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale entro il 2050», ha aggiunto la ministra tedesca, applaudita dall'emiciclo. «Per realizzare questo obiettivo - ha aggiunto - dobbiamo compiere passi coraggiosi insieme. Il nostro obiettivo di ridurre le emissioni» di Co2 «del 40% entro il 2030 non è sufficiente», è necessario «andare oltre» puntando a una riduzione delle emissioni «del 50% se non 55%».
E ancora: Per quanto riguarda il patto di stabilità «servono riforme e investimenti. Dobbiamo far sì che possa essere utilizzata« a questo fine »tutta la flessibilità prevista dalle regole. Non è il popolo che serve l'economia, ma è l'economia che è al servizio del nostro popolo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero