Ucraini deportati (e in esilio) sull'isola di Sakhalin, dove si trova e perché «fa rivivere l'orrore di Stalin»

Dice anche che è impossibile aprire corridoi umanitari e che non si riescono a consegnare gli aiuti umanitari a Mariupol

Ucraini deportati in Russia: l'arcivescovo di Kiev rievoca gli orrori stalinisti. «Le persone vengono deportate in Russia con la forza, i loro passaporti vengono...

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Ucraini deportati in Russia: l'arcivescovo di Kiev rievoca gli orrori stalinisti. «Le persone vengono deportate in Russia con la forza, i loro passaporti vengono confiscati, gli vengono rilasciati documenti temporanei e le persone vengono portate nell'isola di Sakhalin, nell'estremo oriente della Russia, e non sono autorizzati a lasciare quel luogo di esilio per due anni. Vediamo esattamente quello che accadeva durante il periodo di Stalin quando intere nazioni furono deportate dalle loro terre: la stessa cosa sta accadendo oggi sul suolo ucraino».

Dov'è l'isola di Sakhalin? Nell'estremo oriente russo, nell'oceano Pacifico settentrionale. 

 

 

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Lo denuncia l' arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk nel trentaquattresimo giorno «di questa terribile e sanguinosa guerra che l'esercito russo ha portato nelle pacifiche terre della nostra patria, l'Ucraina». Nel quotidiano videomessaggio, l' arcivescovo di Kiev denuncia l'impossibilità di aprire corridoi umanitari: «Oggi, la città di Mariupol, divenuta famosa in tutto il mondo, continua a difendersi. In essa, però, in questi giorni non è stato possibile consegnare nessun aiuto umanitario. Nella giornata di ieri non è stato aperto alcun corridoio umanitario, il che significa che molte persone nelle città e nei villaggi circostanti non avevano niente da mangiare, morendo di fame, e non solo per i proiettili dell'invasore».

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Quindi il nuovo appello a schierarsi a favore dell'Ucraina: «Invito il mondo intero a schierarsi in difesa del nostro popolo ucraino nel modo in cui è possibile, affinché gli ucraini possano vivere nella loro terra natale e nessuno li possa rendere schiavi come lo è stato per secoli. Oggi continuiamo anche il nostro cammino spirituale quaresimale. E chiunque tenti di combattere il peccato e il suo male, capisce che il diavolo comincia a minacciare e intimidire. Il diavolo vuole fare di tutto per sviare l'uomo dal sentiero giusto. Perciò, per fare del bene, bisogna avere coraggio, per seguire la via della verità bisogna essere intrepidi. Oggi voglio rivolgere un appello a tutti i nostri ascoltatori, a tutti coloro che sentono la voce dell'Ucraina anche fuori: Non abbiate paura di fare del bene! Non lasciare che il diavolo vi intimidisca per sviarvi dal sentiero della giustizia cristiana e universale. Oggi la Russia minaccia tutti coloro che vogliono fare del bene all'Ucraina. Non abbiate paura! Non abbiate paura di fare del bene! Non abbiate paura di essere solidali con coloro che soffrono! Perché il bene ha il suo potere che vince semprè».

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Il Messaggero