OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Un selfie sul carro armato russo T-72 abbandonato, uno scatto per esorcizzare la paura e commemorare quella che appare una vittoria, anche se la guerra non è ancora finita. È l'ultima tendenza social in Ucraina, dove nel nord del paese nelle aree liberate tra Kiev, Kharkiv e Bucha molti abitanti stanno tornando nelle loro case, trovando le città stravolte dalle bombe e dai combattimenti che hanno infuriato per tutto marzo. Nelle strade al loro ritorno, i resti dell'occupazione. I pesanti mezzi cingolati russi, semidistrutti, a volte anche con resti di soldati all'interno, rimasti abbandonati ai lati delle strade.
Se ieri le colonne di mezzi in marcia verso Kiev facevano paura, oggi sono innoqui e suscitano curiosità. I ragazzi per gioco li esplorano, ci salgono sopra, si scattano foto. È il segno di una strana pace ritrovata. La celebrazione per quanto possibile che la marcia degli occupanti è stata fermata, che almeno qui, e che l'esercito russo è stato respinto.
«Sono felice che i russi non siano passati»
«Sono felice di vedere che non sono avanzati più in là lungo la strada», ha detto al Washington Post Grishin «Spero che ci siano più posti con equipaggiamento russo distrutto». Alle sue spalle i suoi amici scattavano foto di un tank spettrale, distrutto dalle forze ucraine.
Una foto in memoria della resistenza
Per alcuni condividere la foto sui social è anche un modo per dimostrare che l'invasione russa è avvenuta realmente e che la resistenza ucraina è riuscita a mettere a segno diversi colpi, a differenza di quanto racconta la propaganda di Mosca.
Mykhalio Kalyniuk, un soldato volontario che ha attraversato il Donbas orientale, ha detto che il suo cuore batteva forte mentre passeggiava tra le macerie: «È difficile immaginare quante persone abbiano perso la vita per far sì che questa cosa accadesse», ha detto. «Penso che qualcuno abbia sacricato la propria vita per non lasciare che questi carri armati entrassero a Kiev». Secibdi l'ex soldato, il sito dovrebbe essere conservato come monumento in memoria della resistenza ucraina che ha difeso Kiev.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero