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Esplode un deposito di petrolio russo a Bryansk, a 150 chilometri dalla frontiera con l'Ucraina. La struttura fa capo alla compagnia petrolifera Transneft. Non ci sarebbe nessun ferito. «Il ministero per le situazioni di emergenza ha confermato che c'è un incendio», dichiara l'ufficio stampa del governo all'agenzia Tass. L'ipotesi è che a prendere fuoco sarebbero stati i carri armati vicino al deposito, ma per il momento non riferisce di possibili attacchi.
Tra i media ucraini, Ukrinform solleva il sospetto che possa trattarsi di un false flag creato dai russi per accusare l’esercito ucraino di un attacco in territorio russo. Ukrinform cita fonti di intelligence di Kiev secondo cui la Russia avrebbe in programma di bombardare la zona di Belgorod, o una delle città in Crimea, per accusare gli ucraini dell’attacco.
Esplosione Bryansk, petrolio a rischio per la Germania?
Da Bryansk parte l’oleodotto di Druzhba, il più lungo del mondo. Fondamentale non solo per i rifornimento dei mezzi impegnati in Donbass, ma anche perché rifornisce di petrolio la Cina.
Zelensky ringrazia Biden
Il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, che ieri ha incontrato a Kiev il segretario di Stato americano Antony Blinken e il segretario della Difesa, Lloyd Austin, ha sottolineato «l'assistenza senza precedenti degli Stati Uniti all'Ucraina». «Voglio ringraziare il Presidente Biden personalmente e a nome di tutti gli ucraini per la sua leadership nel sostenere l'Ucraina, per la sua chiara posizione personale. Ringraziare tutti gli americani, e il Congresso per il loro sostegno bicamerale e bipartisan. Lo vediamo, lo sentiamo», ha affermato Zelensky che, nella dichiarazione, ha anche reso noto di aver discusso con i suoi interlocutori del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. «Capiamo quali dovranno essere i prossimi passi su questo percorso. E contiamo sul sostegno dei nostri partner», ha concluso.
Il Messaggero