Russia, esplode un deposito di petrolio a Bryansk. Kiev: strategia per incolpare noi

Dalla città parte l’oleodotto di Druzhba, il più lungo del mondo

Esplode un deposito di petrolio russo a Bryansk, a 150 chilometri dalla frontiera con l'Ucraina. La struttura fa capo alla compagnia petrolifera Transneft. Non ci...

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Esplode un deposito di petrolio russo a Bryansk, a 150 chilometri dalla frontiera con l'Ucraina. La struttura fa capo alla compagnia petrolifera Transneft. Non ci sarebbe nessun ferito. «Il ministero per le situazioni di emergenza ha confermato che c'è un incendio», dichiara l'ufficio stampa del governo all'agenzia Tass. L'ipotesi è che a prendere fuoco sarebbero stati i carri armati vicino al deposito, ma per il momento non riferisce di possibili attacchi.

Tra i media ucraini, Ukrinform solleva il sospetto che possa trattarsi di un false flag creato dai russi per accusare l’esercito ucraino di un attacco in territorio russo. Ukrinform cita fonti di intelligence di Kiev secondo cui la Russia avrebbe in programma di bombardare la zona di Belgorod, o una delle città in Crimea, per accusare gli ucraini dell’attacco.

Esplosione Bryansk, petrolio a rischio per la Germania? 

Da Bryansk parte l’oleodotto di Druzhba, il più lungo del mondo. Fondamentale non solo per i rifornimento dei mezzi impegnati in Donbass, ma anche perché rifornisce di petrolio la Cina. Ma anche altre nazioni. L'esperto della NATO Thomas C Theiner ha twittato: «Se questo incendio è alla stazione di pompaggio dell'oleodotto di Druzhba... allora l'unico oleodotto russo verso l'Europa sarà distrutto. Significa che Germania, Austria e Ungheria non ottengono più petrolio russo». L'oleodotto Druzhba, che si estende per 5500 chilometri, invia petrolio greggio dalla Siberia, dagli Urali e dal Mar Caspio attraverso alcuni Paesi dell'UE, passando per Mozyr in Bielorussia, dove si divide in un ramo settentrionale e uno meridionale. Il ramo settentrionale prosegue attraverso la Bielorussia e la Polonia fino alla Germania. Il ramo meridionale attraversa l'Ucraina, inviando successivamente petrolio in Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria attraverso varie rotte. Sebbene l'oleodotto sia responsabile dell'invio di 1,2-1,4 milioni di barili al giorno in Europa, è importante notare che questo non è il percorso che il petrolio russo intraprende nell'UE. La maggior parte delle importazioni in Europa vengono invece effettuate tramite petroliere e porti. Circa il 70-85% delle importazioni di petrolio greggio dalla Russia arriva attraverso i porti occidentali sul Mar Baltico e sul Mar Nero.

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Zelensky ringrazia Biden

Il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, che ieri ha incontrato a Kiev il segretario di Stato americano Antony Blinken e il segretario della Difesa, Lloyd Austin, ha sottolineato «l'assistenza senza precedenti degli Stati Uniti all'Ucraina». «Voglio ringraziare il Presidente Biden personalmente e a nome di tutti gli ucraini per la sua leadership nel sostenere l'Ucraina, per la sua chiara posizione personale. Ringraziare tutti gli americani, e il Congresso per il loro sostegno bicamerale e bipartisan. Lo vediamo, lo sentiamo», ha affermato Zelensky che, nella dichiarazione, ha anche reso noto di aver discusso con i suoi interlocutori del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. «Capiamo quali dovranno essere i prossimi passi su questo percorso. E contiamo sul sostegno dei nostri partner», ha concluso.

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Il Messaggero