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Joe Biden raduna l'Occidente al summit del G7 e annuncia la decisione comune di punire «l'ingiustificato attacco all'Ucraina» da parte di Mosca con un «devastante pacchetto di sanzioni ed altre misure economiche». Poi dalla Casa Bianca parla per oltre mezzora in diretta tv alla nazione e illustra la dura risposta americana: sanzioni ad altre quattro banche statali russe (per un valore di mille miliardi di dollari), tra cui il colosso Vtb, e dimezzamento dell'export di materiale tecnologico alla Russia. Nel mirino Usa anche 24 tra persone e organizzazioni bielorusse per il sostegno dato all'invasione russa.
Il presidente americano non sfodera però le armi più temute, pur lasciandole ancora «sul tavolo»: le sanzioni personali contro lo 'zar' e l'esclusione di Mosca dal circuito Swift delle transazioni internazionali, su cui non tutti gli alleati europei sembrano d'accordo. Quindi lancia un attacco forse senza precedenti al leader del Cremlino, con cui non ha intenzione di parlare evocando la «completa rottura ora nelle relazioni fra Stati Uniti e Russia»: Putin «ha respinto ogni offerta di dialogo. Putin è l'aggressore, Putin ha scelto questa guerra premeditata da mesi» con «ambizioni che vanno oltre l'Ucraina per ristabilire l'Unione sovietica» e «ora lui e il suo paese ne pagheranno le conseguenze», ha accusato il commander in chief, convinto che il leader russo «diventerà un paria sulla scena internazionale». Biden ha inoltre promesso di difendere «ogni centimetro del territorio Nato», mentre il Pentagono annunciava l'invio di ulteriori 7000 soldati in Germania.
«Putin dovrà affrontare le conseguenze»
Le misure americane sono pesanti - anche se non pesantissime - perchè, ora che la deterrenza è fallita, l'obiettivo è «chiedere conto alla Russia delle sue responsabilità» e far pagare il prezzo a Vladimir Putin, mettendo in ginocchio l'economia del suo Paese.
Prima di parlare dalla Casa Bianca, aveva riunito il consiglio di sicurezza nella blindatissima Situation Room e aveva parlato col presidente ucraino Volodymyr Zelenski, che gli ha chiesto di «sollecitare i leader del mondo a parlare chiaramente contro la flagrante aggressione» di Putin e di «restare al fianco del popolo ucraino». Il ministro degli esteri di Kiev Dmytro Kuleba ha sollecitato intanto tutti gli alleati Nato a tagliare i rapporti diplomatici con Mosca.
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Il Messaggero