Ucraina, la nonna cieca al soldato: «Chiudi la finestra che ho freddo». Ma la casa è distrutta dalle bombe

Ucraina, la nonna cieca al soldato: «Chiudi la finestra che ho freddo». Ma la casa è distrutta dalle bombe
La guerra tra Russia e Ucraina fa emergere il peggio e il meglio degli uomini. Questo video postato da una fotografa ucraina, Yana Morozova, coglie la brutalità e...

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La guerra tra Russia e Ucraina fa emergere il peggio e il meglio degli uomini. Questo video postato da una fotografa ucraina, Yana Morozova, coglie la brutalità e al tempo stesso la delicatezza di un dramma vissuto da un'umanità minuta e indifesa, travolta da un evento enorme e incontrollabile come la guerra. Si tratta di 120 secondi commoventi, che spezzano il cuore. Due minuti densi, che scorrono facendo intravedere sullo sfondo il conflitto tipo di ogni evento bellico durante il quale si incrociano la forza terrificante dell'Apocalisse e la minuta normalità delle nostre vite. Inutile tradurre, perché le immagini raccontano meglio delle parole.

 

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Il video

Tutto inizia con un soldato che trova una nonnina ferma, imbambolata, davanti alla sua casa di campagna semidistrutta. Il militare si avvicina: è una donna poverissima, vestita come le nostre nonne contadine fotografate nei primi del Novecento. E' appoggiata a una staccionata maltrattata da anni di gelate. Il soldato scopre che la nonnina è cieca e l'accompagna dentro la sua misera abitazione sventrata dalle cannonate. La donna comprende che intorno a lei è accaduto qualcosa di grave ma non può rendersi conto della devastazione e dell'angoscia che la circonda. E' viva e non è più sola. E' tanto per lei.

Il militare le trova una sedia, un tavolo e qualcosa da mangiare, servito accanto a un letto miracolosamente rimasto in ordine. Poi la donna gli chiede qualcosa che lo commuove: "Per favore, chiudi la finestra perché ho freddo". E a quel punto il govane soldato non si vergogna di piangere. Esce. Chiama un'ambulanza. E fa portare la nonna in salvo. Chissà dove. Chissà per quanto. 

 

 

 

 

 

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Il Messaggero