Trapianto di polmoni da una fumatrice: donna muore di cancro dopo due anni

Trapianto di polmoni da una fumatrice: donna muore di cancro dopo due anni
Affetta da fibrosi cistica ottiene il trapianto di polmoni, ma il donatore è un fumatore e muore di cancro. Una storia che ha dell'assurdo quella di una donna francese...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Affetta da fibrosi cistica ottiene il trapianto di polmoni, ma il donatore è un fumatore e muore di cancro. Una storia che ha dell'assurdo quella di una donna francese che è morta di cancro ai polmoni dopo due anni dal trapianto che le aveva salvato la vita dalla fibrosi cistica.


La storia di Alessandro Maria nel cuore di tutti: la Luiss in campo con i donatori di midollo osseo

La donna era nata con la patologia genetica degenerativa e come tutti i malati aveva vissuto nella speranza di un trapianto. Sin da piccola si era dovuta sottoporre alle cure, fino a quando nel 2015 è arrivata la notizia che avrebbe avuto un polmone nuovo che le avrebbe dato nuove speranze. Tra i tanti rischi legati al trapianto, certo non avebbe mai pensato che potesse sviluppare un tumore però. La donatrice, che era morta cerebralmente, aveva 50 anni e aveva fumato per 30, ma i suoi organi non presentavano alcuna anomalia, così si è proceduto all'intervento.

Nel 2017 però la donna che ha ricevuto l'organo ha scoperto di avere un cancro e poco dopo è morta. Il cancro nella donna trapiantata sarebbe cresciuto a una velocità anomala a causa dei trattamenti con immunosoppressori che la paziente assumeva per evitare il rigetto degli organi. La triste vicenda ha posto l'attenzione dei medici sui donatori e l'importanza del ricostruire non solo la loro storia clinica ma anche le abitudini che in qualche modo potrebbero influenzare la salute dei loro organi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero