«Non possiamo uscire: qui c'è il coprifuoco, le autorità vogliono avere la certezza di aver messo tutto il Paese in sicurezza». È quanto dice...
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«Non nego che siamo un pò scossi, ma davvero non sapevamo niente», aggiunge Roberto. I due sono partiti dall'Italia una settimana fa e dovrebbero rientrare il prossimo 26 aprile. La prima tappa prevedeva qualche giorno di trekking in montagna, e da oggi un pò di mare: «A Colombo dovevamo andare tra qualche giorno, ma ora non so se ci riusciremo», aggiunge Roberto che si è già messo in contatto con la Farnesina per segnalare la loro nuova posizione. È lui a chiedere se ci sono italiani coinvolti e quando scopre che, al momento non ne risultano, è 'sollevatò: «Speriamo. In questi giorni, anche se non molti, qualche italiano lo abbiamo incontrato e il fatto che potessero essere in qualche chiesa per la Pasqua ci aveva un pò preoccupato», conclude Roberto Mariotti.
«Siamo chiusi in albergo per il coprifuoco che ci sarà fino alle 6 di domattina. Poi, una volta cessato, ci allontaneremo al più presto da Colombo. Siamo spaventati». È la testimonianza di Giusi Bortone, medico originario di Camerota (Salerno) ma residente a Parma, atterrata stamani a Colombo per una vacanza in compagnia del fidanzato. «Siamo arrivati alle 10 - dice al telefono - e mentre stavamo ritirando i bagagli un ragazzo ci ha informato delle esplosioni. Poi abbiamo visto le immagini dei tg in aeroporto» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero