Elezioni in Spagna, il nuovo Parlamento: Il Psoe ha 123 seggi su 350, Popolari dimezzati

MADRID - Dalle elezioni di ieri in Spagna emerge un nuovo parlamento che ribalta le proporzioni di forza tra i due principali partiti, quello socialista di Pedro Sanchez e quello...

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MADRID - Dalle elezioni di ieri in Spagna emerge un nuovo parlamento che ribalta le proporzioni di forza tra i due principali partiti, quello socialista di Pedro Sanchez e quello popolare di Pablo Casado. I risultati segnano anche un balzo in avanti di Ciudadanos di Albert Rivera e una lieve flessione della sinistra di Podemos di Pablo Iglesias. Ma la novità è l'ingresso al Congresso, per la prima volta nella storia democratica del Paese, del partito di ultradestra Vox di Santiago Abascal. Tuttavia nessuno dei due schieramenti, di sinistra e destra, riesce a formare la maggioranza assoluta di 176 seggi.


Spagna, per Sanchez il nodo alleanze: ipotesi governo senza catalani

 

La distribuzione dei seggi nel nuovo parlamento infatti ne attribuisce al Psoe 123 (erano 84 nella precedente legislatura con Sanchez che ha guidato il Paese con un governo di minoranza, dopo le drammatiche dimissioni del premier popolare Mariano Rajoy in giugno) e 42 al suo possibile alleato Podemos: quest'ultimo ha conquistato 35 seggi su base nazionale più i 7 degli alleati catalani Ecp. Totale: 165. Peggior risultato invece della storia del Partido popular che dimezza i suoi seggi, passando da 137 a 66. Ai centristi di Ciudadanos, a cui guardava Casado per eventuali alleanze, vanno 57 seggi (ne aveva 32). Insieme arriverebbero a un totale 123 seggi, insufficienti a formare un nuovo governo anche se si alleassero con Vox, che fa il suo debutto in parlamento con 24 seggi. Un'eventuale coalizione tra i tre partiti si fermerebbe a 147 seggi.


A fare la differenza potrebbero essere i partiti indipendentisti, che hanno già aiutato Sanchez a rimuovere Rajoy dalla Moncloa ma che poi lo hanno costretto a indire elezioni anticipate bocciando la sua manovra finanziaria. L'Erc di Oriol Junqueras, uno dei leader secessionisti oggi in carcere, balza da 9 a 15 seggi, attirando probabilmente quei catalani delusi dall'ex president Carles Puigdemont rifugiatosi in Belgio. La sua coalizione Junts per Cartalunya, nata per le elezioni regionali del 2017, ha raccolto solo 7 seggi. Il partito nazionalista basco Pnv, che ha finora sostenuto il governo Sanchez, ha invece ottenuto 6 seggi. I baschi di sinistra dell'Eh Bildu 4. Infine, tra le piccole formazioni regionali, i nazionalisti delle Canarie (CCa-Pnd) e la coalizione di centrodestra della Navarra (Na+) hanno ottenuto 2 seggi ciascuno. Il Compromis di Valencia avrà un solo deputato (su cui potrebbe contare Sanchez), così come il Partito regionalista di Cantabria (Prc).(
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Il Messaggero