Truffa italiana in Bulgaria: rispediti da Varna ad Avellino 28 container di rifiuti illeciti

Avrebbero dovuto contenere solo plastica e gomma da avviare alla catena virtuosa del recupero e riciclo dei materialiper  ma all'ispezione è emerso che contenevano...

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Avrebbero dovuto contenere solo plastica e gomma da avviare alla catena virtuosa del recupero e riciclo dei materialiper  ma all'ispezione è emerso che contenevano anche altri tipi di rifiuti come vetro, legno e tessuti. Un mix difficilmente compatibile. Non solo: visto che in alcuni precedenti imballaggi c'era anche rifiuti considerati tossici, i media locali hanno effettuato una serie di inchieste giornalistiche sul crescente inquinamento atmosferico dovuto all'incenerimento selvaggio.


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Per questo i
 primi 28 container di una spedizione di rifiuti illeciti dall'Italia, rilevati nei giorni scorsi nel porto di Varna Ovest sul Mar Nero, saranno rispediti questa settimana in Italia per conto dello speditore. Lo ha dichiarato il ministro bulgaro dell'Ambiente e delle Risorse idriche, Emil Dimitrov, citato oggi dai media di Sofia. Il mese scorso, il procuratore regionale di Varna, Vladislava Panayotova, aveva dato notizia di 127 container di rifiuti provenienti dall'Italia trovati nel porto di Varna Ovest. I container erano arrivati il 9 ottobre 2019. Il carico era stato lasciato al porto per un deposito temporaneo di 90 giorni. Il destinatario era la società Blatsion Ltd. con sede a Sofia, il cui proprietario è un cittadino macedone, Blazje Ignatov. I suoi due partner sarebbero cittadini italiani. Il mittente del carico è la società italiana Dentice Pantaleone, con sede ad Avellino. 

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Le notizie dei media sulle consegne sospette di rifiuti dall'Italia in diverse parti della Bulgaria si sono intensificate nelle ultime settimane. «La pista italiana» dei rifiuti illeciti, rilevano i media bulgari, è stata innescata dall'intercettazione da parte dei Carabinieri italiani l'11 dicembre 2019 di una spedizione di rifiuti con documenti contraffatti di 815 tonnellate, caricata su 17 vagoni ferroviari che dovevano partire dai pressi di Milano verso la Bulgaria. La mancanza di informazioni in alcuni casi, rilevano i media bulgari, abbinata all'inquinamento atmosferico endemico in alcune zone della Bulgaria, compresa la capitale Sofia, hanno suscitato diffusi sospetti che i rifiuti, probabilmente anche pericolosi, provenienti dall'Italia e da altri paesi stranieri vengano inceneriti in Bulgaria in violazione delle norme.
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Il Messaggero