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Una notte tutti insieme, come altre volte avevano fatto, per festeggiare il Capodanno. Otto ragazzi, tra i 18 e i 20 anni, quattro femmine e altrettanti maschi, avevano deciso di brindare in una casa di campagna presso Posusje, nel sud della Bosnia-Erzegovina al confine con la Croazia. Ma stamattina quando alcuni parenti sono andati a cercarli, perché da ore non rispondevano ai cellulari, li hanno trovati tutti morti. Milan Galic, capo del commissariato di polizia regionale, ha detto che secondo i primi accertamenti, a causare la morte dei giovani sarebbero state le esalazioni emanate da un generatore per l'energia elettrica, alimentato a gas. Sei delle otto vittime erano della località di Rakitno, e due di Posusje. Sul dramma indagano polizia e magistratura. Le otto salme saranno trasportate a Mostar dove saranno sottoposte ad autopsia.
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Il sindaco del comune di Posušje ha annunciato che il Comune e la Contea dell'Erzegovina occidentale tre giorni di lutto: venerdì, sabato e domenica. «E' una tragedia senza precedenti che ha colpito tutta la nostra regione - dice il primo cittadino - nn ho parole... Non riusciamo a riprenderci. Siamo con le famiglie delle vittime, per tutto ciò di cui hanno bisogno il Comune non si tirerà indietro. Personalmente, conosco alcune di queste famiglie, non so cos'altro dire».
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