Putin, i carri a Kiev e il nuovo scenario. Il generale Marchiò: «Con i russi ai confini con l'Europa, reazioni dell'Est non più controllabili»

Parla l'ex comandante dell'Allied Joint Force Command Brunssum

Putin, i carri a Kiev e il nuovo scenario. Il generale Marchiò: «Con i russi ai confini con l'Europa, reazioni dell'Est non più controllabili»
La terza guerra mondiale? «Credo che le parole del ministro Crosetto siano rivolte soprattuto ai quanti sostengono che la guerra continua in quanto si continuano a inviare...

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La terza guerra mondiale? «Credo che le parole del ministro Crosetto siano rivolte soprattuto ai quanti sostengono che la guerra continua in quanto si continuano a inviare le armi all'Ucraina. Ora questo in termini tecnici è vero, perché chiaramente mantenendo elevata e conservando la capacità operativa delle forze armate ucraine, queste sono in grado di continuare a combattere». Lo ha detto all'Adnkronos il generale Riccardo Marchiò, ex comandante dell'Allied Joint Force Command Brunssum in merito alla dichiarazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo il quale se i tank russi di Putin dovessero arrivare a Kiev il rischio sarebbe la terza guerra mondiale. «Dall'altro lato significa che se non avvenisse il rifornimento di armi all'Ucraina, la Russia avrebbe campo libero per conquistare non solo il Donbass, che ha già chiaramente dimostrato di non essere il suo unico obiettivo, - ha precisato Marchiò - ma per spingersi verso ovest e quindi possibilmente anche conquistare la capitale e sostanzialmente prendere il controllo del Paese. In questo senso le parole del ministro significherebbero che avremmo i russi ai confini con l'Europa e, sicuramente, in particolare i paesi dell'Est europeo, quelli che storicamente sono più preoccupati dalla vicinanza con la Russia, avrebbero probabilmente delle reazioni non facilmente controllabili».

 

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Riguardo ad un'ipotetico invio di F16, dopo quello dei tank americani e tedeschi, il generale Marchiò ha affermato: «Non so se gli F16 faranno parte o meno di un pacchetto futuro di supporto agli ucraini, ma c'è da dire una cosa in generale per quanto riguarda l'armamento che l'occidente fornisce all'Ucraina: noi dobbiamo considerare che la stampa ci fornisce quotidianamente gli aggiornamenti sui bombardamenti che le forze russe compiono contro il territorio ucraino e pone particolarmente l'accento, per evidenti motivi di comunicazione, su bombardamenti di strutture pubbliche o su abitazioni private, quelle cioè che emotivamente ci colpiscono maggiormente».

 

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«Dobbiamo immaginare, anche, che nello stesso tempo sono stati fortemente danneggiate, se non completamente distrutte, anche tutte quelle strutture militari che consentivano all'esercito ucraino di mantenere in efficienza i propri mezzi. - ha evidenziato Marchiò - in buona sostanza quello che chiede Zelensky è quello di remotizzare questa capacità di rifornimento logistico attraverso i mezzi e i materiali che gli possono fornire i paesi occidentali. E in questo campo possiamo considerare gli F16 un reintegro, in qualche modo, delle capacità dell'Aeronautica ucraina e al pari anche di dotarsi di mezzi tecnologicamente probabilmente più avanzati per poter contrastare al meglio quella che è l'attività dell'aviazione russa». 

 

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Il Messaggero