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È il Super Tuesday: la più grande tornata elettorale nelle primarie americane, che coinvolge quindici Stati. Si tratta di Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia e isole Samoa.
Per i repubblicani la partita si giocherà in tutti i quindici Stati, mentre i democratici non voteranno in Alaska, terranno i caucus (incontri) nelle Samoa e riceveranno i risultati della corsa in Iowa, dopo il voto per posta che è durato diverse settimane. I primi esiti sono attesi dopo le 19 locali, l’una di notte in Italia.
I repubblicani
Per quanto riguarda i repubblicani, Donald Trump è avanti in tutti gli Stati, mentre per la sua rivale, Nikki Haley, questa è l’ultima occasione per restare in corsa. Per Joe Biden sarà un nuovo banco di prova per il voto di protesta arabo-americano contro quello che definiscono il «genocidio» a Gaza. E proprio il conflitto di Gaza potrebbe avere un effetto sulle primarie democratiche. In California, per esempio, molti elettori afroamericani e ispanici affermano di voler sostenere candidati che chiedono il cessate il fuoco permanente e considerano il sostegno ai palestinesi un’estensione della lotta che loro stessi vivono ogni giorno come minoranze negli Usa.
«La nostra liberazione è interconnessa con la liberazione della Palestina» ha detto a Nbcnews Eduardo «Lalo» Vargas, insegnante di liceo che si candida nel 14esimo distretto del Consiglio comunale di Los Angeles.
Trump e Biden
Va però detto che Biden e Trump sono decisamente favoriti nei pronostici. Il primo perché è il presidente uscente, il secondo perché dall’inizio delle primarie è riuscito a vincere praticamente ovunque. È vero che il tycoon dovrà affrontare quattro processi, che sta cercando di ritardare appellandosi alla Corte Suprema per l’immunità giudiziaria, ma nei giorni scorsi i giudici gli hanno dato ragione nel ricorso presentato contro la decisione del Colorado di escluderlo dalle elezioni. Trump ha un sostegno netto nella base dei Repubblicani più radicale e conservatrice, ma la strada per convincere i moderati e gli indecisi potrebbe essere in salita. Finora ha incassato i risultati peggiori nelle periferie delle grandi città e fra le donne, mentre i sondaggi più favorevoli a Haley sono stati realizzati in Vermont e in Virginia, nonostante il vantaggio di Trump sia sempre netto.
I sondaggi
Parlando di sondaggi, gli ultimi non sono rassicuranti per i Democratici: quello elaborato da Bloomberg News in collaborazione con Morning Consult indica che Biden sarebbe in svantaggio rispetto a Trump in sette degli Stati in bilico e indietro di 5 punti a livello nazionale. Un sondaggio di New York Times e Siena college, invece, segnala che gli indici di gradimento di Biden sono i peggiori di sempre: il 47 per cento degli elettori considera «molto negativo» il suo operato.
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