Fanno pipì in strada prima di andare a casa dei nonni, due bimbi uccisi a bastonate

Roshni, 12, e Avinash, 10, appartenevano alla casta Dalit, una delle più povere di tutta l'India. Ieri, avevano lasciato il centro del loro villaggio, Bhavkhedi, nel...

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Roshni, 12, e Avinash, 10, appartenevano alla casta Dalit, una delle più povere di tutta l'India. Ieri, avevano lasciato il centro del loro villaggio, Bhavkhedi, nel Madhya Pradesh, per andare a casa dei nonni. Lungo la strada, si erano fermati perchè avevano bisogno di andare in bagno. Non trovandone uno, come spesso accade nei villaggi più poveri del Paese, hanno deciso di fare tutto all'aria aperta. 


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Casa dei nonni non l'hanno mai raggiunta, perchè i due, cugini conviventi nella casa di Avinash, sono stati aggrediti da due uomini che li hanno colpiti a bastonate fino a ucciderli. Il sopraintendente della polizia Rajesh Chandel ha detto alla Bbc di aver già arrestato i principali sospettati per l'omicidio dei due piccoli, Rameshwar Yadav e Hakim Yadav, fratelli appartenenti alla casta Yadav, una delle caste superiori nella società indiana.

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Nonostante i soccorsi di alcuni passanti, i piccoli non sono riusciti a sopravvivere. E in India, dove la violenza tra caste non è mai scomparsa, c'è chi parla proprio di un linciaggio motivato esclusivamente dalle differenze sociali. Il fatto è che, per quanto possa essere per noi incomprensibile, in India fare pipì o altri bisogni in strada non è inusuale. Nonostante il Paese sia ormai da anni nella top 10 delle economie più grandi del mondo, molti dei suoi abitanti (oltre 1 miliardo e 360 milioni) vivono in condizioni di povertà estrema che non gli permettono di avere un gabinetto a casa. Così, sono obbligati a espletare i propri bisogni fuori dalle mura domestiche. Proprio come i due bambini uccisi ieri che, come ha detto ai media locali il padre di Avinash, non hanno mai avuto un bagno in casa. 

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Il problema sanitario dovuto all'accumulo di urina e feci nelle strade indiane dove l'assistenza sanitaria pubblica stenta ad arrivare è così grave, per le gravi ricadute che queste condizioni comportano in primis a donne e bambini, che il Governo ne ha fatto una battaglia elettorale. Nel 2014, il primo ministro Narendra Modi ha lanciato un progetto per rendere l'India "defecation free", testuali parole, entro l'ottobre 2019. Il nodo, però, non è ancora del tutto risolto.

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Il Messaggero