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Caos in Suriname, nel Sudamerica. Manifestanti hanno fatto irruzione nell'edificio del Parlamento a Paramaribo la notte scorsa come parte di una protesta per denunciare l'alto costo della vita: lo rendono noto i media locali.
Durante gli atti i dimostranti hanno anche chiesto le dimissioni del presidente Chan Santokhi, in segno di critica contro la decisione di eliminare i sussidi. Giorni prima, il governo del Suriname aveva riferito di questa misura che include l'abolizione dei sussidi su elettricità, carburante, tra gli altri, al fine di ridurre la spesa pubblica e rispettare le disposizioni del Fondo monetario internazionale (Fmi).
I manifestanti hanno inoltre espresso la loro insoddisfazione per l'inflazione che colpisce l'acquisto di altri prodotti di base. La stampa ha riferito di disordini e saccheggi, mentre le forze di polizia hanno usato gas lacrimogeni.
Le forze di polizia hanno vietato l'accesso a Paramaribo, chiuso le strade e istituito dal 17 febbraio il coprifuoco «dalle 18 alle 6 del mattino fino a nuovo avviso». Ci sono stati atti di vandalismo. I media riportano che molti negozi sono stati saccheggiati e che la città è completamente chiusa. Anche la Banca Centrale ha rafforzato le misure di sicurezza per paura di essere saccheggiata.
Il Suriname ha ottenuto l'indipendenza dai Paesi Bassi nel 1975; in precedenza era noto come Guiana olandese.
«L'ambasciata segue con attenzione l'evolversi degli eventi, in attesa che venga tolto il coprifuoco. Le autorità sembrano aver ripreso il controllo della situazione»: lo ha precisato all'ANSA l'ambasciata d'Italia in Suriname a proposito delle proteste popolari delle ultime ore scoppiate nel Paese sudamericano. Secondo l'ambasciatore d'Italia in Suriname, Francesco Azzarello, basato a Brasilia, «non risultano connazionali coinvolti».
L'ambasciata francese a Paramaribo ha diramato un avviso in cui sconsiglia vivamente tutti i viaggi non essenziali in Suriname. Inoltre comunicano che i cittadini francesi che si trovano attualmente in Suriname sono invitati a tenersi informati sulle ultime istruzioni fornite dalle autorità locali. Anche gli Stati Uniti hanno emanato un avviso molto simile: «A seguito di proteste e danni alla proprietà nei pressi dell'edificio dell'Assemblea Nazionale, in alcune aree della città sarà consentito solo il traffico di emergenza. L'Ambasciata consiglia alle persone di non recarsi nelle vicinanze e di prestare attenzione».
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Il Messaggero