Ladro arrestato con il riconoscimento facciale: incastrato dalla somiglianza con un attore

Ladro arrestato con il riconoscimento facciale: incastrato dalla somiglianza con un attore
Aveva rubato una birra, e probabilmente l'avrebbe fatta franca se non fosse stato per la sua somiglianza con un noto attore di Hollywood. L'uomo infatti era molto simile a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Aveva rubato una birra, e probabilmente l'avrebbe fatta franca se non fosse stato per la sua somiglianza con un noto attore di Hollywood. L'uomo infatti era molto simile a Woody Harrelson, celebre protagonista di film come “Proposta indecente” (era il marito tradito da Demi Moore), “Larry Flint” o “Il pianeta delle scimmie”. Questa somiglianza lo ha incastrato, perché la foto dell'attore è stata usata dalla polizia di New York per individuare il ricercato attraverso la tecnologia del riconoscimento facciale.  Non avendo una foto del ladro, gli investigatori hanno inserito nel software il ritratto di Harrelson.


L'episodio risale all'aprile 2017, ed è stato riferito ora in un rapporto della Georgetown University. Il ladro era stato ripreso da una telecamera, ma le immagini del video erano troppo sgranate per ottenere un'immagine nitida, mentre l'immagine di Harrelson ha permesso di ottenere alcune possibili corrispondenze, da cui si è risaliti al ladro. Non è certo la prima volta che negli Stati Uniti un malvivente viene arrestato con il sistema del riconoscimento facciale e l'utilizzo del volto di una persona famosa. In un altro caso un giocatore dei New York Knicks è stato usato per trovare un rapinatore. Un metodo che solleva diverse critiche: «La posta in gioco è troppo alta per basarsi su input sbagliati
» commentano gli stessi esperti della Georgetown University nel loro documento. «Un conto è se si usa un sistema di riconoscimento facciale per individuare il proprio sosia tra le celebrità, o per scopi di intrattenimento. Un altro è usare queste tecniche per identificare un sospetto, che può perdere la libertà personale ed essere perseguito a causa della corrispondenza».


Secondo il rapporto la polizia di New York ha usato il riconoscimento facciale per risolvere 2900 casi negli ultimi cinque anni. In un comunicato, riporta Cbs New York, il dipartimento si è difeso affermando che nessun arresto è stato fatto solo sulla base della tecnologia. In altre città americane (per esempio a San Francisco) si è deciso invece di non usare questi mai software, neanche per scopi di polizia e di ordine pubblico.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero