L'episodio risale all'aprile 2017, ed è stato riferito ora in un rapporto della Georgetown University. Il ladro era stato ripreso da una telecamera, ma le immagini del video erano troppo sgranate per ottenere un'immagine nitida, mentre l'immagine di Harrelson ha permesso di ottenere alcune possibili corrispondenze, da cui si è risaliti al ladro. Non è certo la prima volta che negli Stati Uniti un malvivente viene arrestato con il sistema del riconoscimento facciale e l'utilizzo del volto di una persona famosa.
In un altro caso un giocatore dei New York Knicks è stato usato per trovare un rapinatore. Un metodo che solleva diverse critiche: «La posta in gioco è troppo alta per basarsi su input sbagliati» commentano gli stessi esperti della Georgetown University nel loro documento. «Un conto è se si usa un sistema di riconoscimento facciale per individuare il proprio sosia tra le celebrità, o per scopi di intrattenimento. Un altro è usare queste tecniche per identificare un sospetto, che può perdere la libertà personale ed essere perseguito a causa della corrispondenza».
Secondo il rapporto la polizia di New York ha usato il riconoscimento facciale per risolvere 2900 casi negli ultimi cinque anni. In un comunicato, riporta Cbs New York, il dipartimento si è difeso affermando che nessun arresto è stato fatto solo sulla base della tecnologia. In altre città americane (per esempio a San Francisco) si è deciso invece di non usare questi mai software, neanche per scopi di polizia e di ordine pubblico.
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