Il Brasile abbandona la più grande nave da guerra in acque internazionali: scoppia il caso

La São Paulo, una portaerei di 60 anni, galleggia abbandonata nell'Oceano Atlantico meridionale da cinque mesi

Il Brasile vuole abbandonare la più grande nave da guerra in acque internazionali: scoppia il caso
Il Brasile vuole abbandonare una nave da guerra da 34.000 tonnellate in acque internazionali: potrebbe diventare uno dei più grandi rifiuti dell'oceano. Ma...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il Brasile vuole abbandonare una nave da guerra da 34.000 tonnellate in acque internazionali: potrebbe diventare uno dei più grandi rifiuti dell'oceano. Ma perché il Paese verdeoro rischia di prendere questa decisione per sempre? Ecco cosa è successo.



Il Paese brasiliano sta progettando di abbandonare la sua più grande nave da guerra in acque internazionali dopo aver fallito nel tentativo di farla demolire e, come ha riportato Ciara Nugent per Time, potrebbe diventare uno dei più grandi rifiuti dell'oceano.
 

La São Paulo, una portaerei di 60 anni, galleggia abbandonata nell'Oceano Atlantico meridionale da cinque mesi.
Con un peso di 34.000 tonnellate e un'altezza di 270 metri circa, è la più grande nave da guerra brasiliana esistente. Secondo il Time, il Brasile ha venduto la nave a un rottamaio turco per smantellarla e ad agosto ha iniziato a navigare verso la Turchia, ma non le è stato permesso di attraccare nel Paese.
Le autorità turche hanno dichiarato che la nave conteneva amianto, un materiale tossico comunemente presente nelle navi costruite nel XX secolo.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero