OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Arrivare da profugo in un Paese straniero, senza un centesimo in tasca. Lavorare sodo per anni fino a diventare milionario. Sperperare tutto al gioco, e tornare povero. Rifarsi una vita, per perdere tutto una seconda volta, la famiglia, gli amici, «il rispetto di tutti». Anni di disperazione e finalmente la terza rimonta e di nuovo il successo, più solido perché «guidato dalla fede». La storia di Ted Ngoy è venuta alla luce quando la regista sino-americana Alice Gu ha notato che la maggioranza dei negozi di ciambelle donut in California è gestita da immigrati cambogiani. Da quella curiosa scoperta, è nato un documentario che va in rete in questi giorni e rivela uno dei più affascinanti fenomeni dell'immigrazione Usa, e il ruolo che vi ha avuto un giovane cambogiano, oggi 78enne.
George Clooney e lo zaino con i milioni per 14 amici «Mi hanno aiutato»
IL MATRIMONIO
Ted Ngoy era nato povero ma era riuscito a sposare una delle più belle ragazze di Phnom Pen, figlia di un dirigente governativo. Dopo un corteggiamento romantico, i due ragazzi si erano giurati amore eterno e avevano tutti e due tentato il suicidio quando la famiglia di lei aveva inizialmente posto il divieto. Sposati e presto genitori di tre bambini, Ted e Christie furono nel 1975 fra i 130 mila immigrati cambogiani in fuga dai Khmer rossi che il presidente Gerald Ford accettò nel Paese «per motivi umanitari».
IL DIVORZIO
La moglie torna negli Usa per la nascita di un nipotino. Durante l'assenza della moglie, Ted la tradisce. Il matrimonio si sfalda e Christy chiede il divorzio. Ted precipita nella disperazione, perde soldi in un investimento, e la stessa politica gli si rivolta contro man mano che il primo ministro Hun Sen assume carattere sempre più autocratico. Così torna ancora una volta negli Usa: «Avevo in tasca meno di 100 dollari» ricorda. Nei quattro anni che resta negli Usa, non riesce a risollevarsi, e si trova a vivere in una tenda. Per la seconda volta Ngoy decide di ritentare la sorte in Cambogia. È il 2002, e un vecchio amico gli dà una mano. Questa volta Ted si dà all'acquisto e vendita di terreni e case. In pochi anni è di nuovo milionario. Si risposa, ha quattro figli. Per il documentario di Alice Gu è venuto negli Usa, per chiedere perdono a coloro che aveva tradito: «Il gioco è stato il mio nemico, il mio demone. Ma ho vinto io. Ci ho messo 40 anni, ma ho vinto io» si sfoga Ted alla fine del documentario. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero