Milionario perde tutto a Las Vegas ma a 78 anni diventa di nuovo ricco: la rinascita del re delle ciambelle

Milionario perde tutto a Las Vegas ma a 78 anni diventa di nuovo ricco: la rinascita del re delle ciambelle
di Anna Guaita
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Lunedì 30 Novembre 2020, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 17:53

Arrivare da profugo in un Paese straniero, senza un centesimo in tasca. Lavorare sodo per anni fino a diventare milionario. Sperperare tutto al gioco, e tornare povero. Rifarsi una vita, per perdere tutto una seconda volta, la famiglia, gli amici, «il rispetto di tutti». Anni di disperazione e finalmente la terza rimonta e di nuovo il successo, più solido perché «guidato dalla fede». La storia di Ted Ngoy è venuta alla luce quando la regista sino-americana Alice Gu ha notato che la maggioranza dei negozi di ciambelle donut in California è gestita da immigrati cambogiani. Da quella curiosa scoperta, è nato un documentario che va in rete in questi giorni e rivela uno dei più affascinanti fenomeni dell'immigrazione Usa, e il ruolo che vi ha avuto un giovane cambogiano, oggi 78enne.

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IL MATRIMONIO
Ted Ngoy era nato povero ma era riuscito a sposare una delle più belle ragazze di Phnom Pen, figlia di un dirigente governativo.

Dopo un corteggiamento romantico, i due ragazzi si erano giurati amore eterno e avevano tutti e due tentato il suicidio quando la famiglia di lei aveva inizialmente posto il divieto. Sposati e presto genitori di tre bambini, Ted e Christie furono nel 1975 fra i 130 mila immigrati cambogiani in fuga dai Khmer rossi che il presidente Gerald Ford accettò nel Paese «per motivi umanitari». Ted aveva tre lavori nella giornata per mantenere la sua famiglia e i tre nipoti che era riuscito a portare con sé. Durante il lavoro notturno da un benzinaio, sentiva il profumo di un negozio di donut, le ciambelle tonde americane, che gli ricordavano simili dolci cambogiani, i nom kong. Ted imparò a fare i donut, mise da parte tre mila dollari e prese in affitto il primo negozio. L'intera famiglia vi lavorava 17 ore al giorno. Ma entro un anno, ne comprava un altro, e poi un altro ancora. E intanto, altri profughi arrivavano e Ted li aiutava dando loro in affitto i negozi che andava comprando: «Così ho aiutato 100 famiglie» ricorda nel documentario The Donut King. A tutti ha insegnato un piccolo segreto: preparare teglie di donut ogni due o tre ore, in modo da averne sempre freschi e diffondere continuamente l'odore del forno e della vaniglia. Tempo dieci anni, e la famiglia Ngoy è milionaria, vive in una villa con piscina, ha automobili di lusso e fa le vacanze all'estero. Ma durante una vacanza, Ted scopre i tavoli da gioco di Las Vegas. E rimane fulminato. Diventa dipendente, gioca sempre più forte, comincia a perdere uno, due, tre negozi, chiede prestiti alle stesse persone che aveva aiutato e si gioca anche quei soldi. Il tutto di nascosto dalla moglie. Alla fine, la famiglia si ritrova sul lastrico. Ma Christy non lo abbandona, e con gli ultimi contanti, nel 1993 la coppia torna in Cambogia, che sembra avviata a diventare una democrazia. Adesso Ted si dà alla politica e fonda un partito, sulla falsariga del partito repubblicano americano. Non riesce a farsi eleggere, ma diventa consulente economico del governo e riesce a stipulare un importante accordo commerciale con gli Usa, grazie anche alla mediazione del senatore John McCain. Ma ancora una volta la vita di Ted imbocca la strada sbagliata.


IL DIVORZIO
La moglie torna negli Usa per la nascita di un nipotino. Durante l'assenza della moglie, Ted la tradisce. Il matrimonio si sfalda e Christy chiede il divorzio. Ted precipita nella disperazione, perde soldi in un investimento, e la stessa politica gli si rivolta contro man mano che il primo ministro Hun Sen assume carattere sempre più autocratico. Così torna ancora una volta negli Usa: «Avevo in tasca meno di 100 dollari» ricorda. Nei quattro anni che resta negli Usa, non riesce a risollevarsi, e si trova a vivere in una tenda. Per la seconda volta Ngoy decide di ritentare la sorte in Cambogia. È il 2002, e un vecchio amico gli dà una mano. Questa volta Ted si dà all'acquisto e vendita di terreni e case. In pochi anni è di nuovo milionario. Si risposa, ha quattro figli. Per il documentario di Alice Gu è venuto negli Usa, per chiedere perdono a coloro che aveva tradito: «Il gioco è stato il mio nemico, il mio demone. Ma ho vinto io. Ci ho messo 40 anni, ma ho vinto io» si sfoga Ted alla fine del documentario.

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