Ci sarebbe un patto segreto tra Malta e la guardia costiera della Libia per riportare indietro i migranti. Lo scrive il Sunday Times of Malta. Malta avrebbe negoziato un...
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Francesco Rutelli: «La Sinistra governi le migrazioni altrimenti partita elettorale chiusa»
Secondo il quotidiano maltese, il governo laburista di Joseph Muscat nel corso dell'ultimo anno avrebbe negoziato un coordinamento tra le forze armate maltesi (Afm, che includono la marina) e la controversa guardia costiera libica per far sì che i barconi vengano riportati in Libia prima che diventino di competenza di Malta. Alarm Phone su Twitter ha rilanciato la notizia sottolineando che «sebbene non sia una sorpresa, ora è confermato che le autorità maltesi coordinano le intercettazioni in collaborazione con la Libia» e denunciando un'intesa che «impedisce alle persone di fuggire da una zona di guerra e viola le convenzioni internazionali per i diritti umani». Mentre l'alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha reso noto di aver chiesto al governo maltese spiegazioni su richieste di intervento da parte di Malta ai guardacoste libici, in particolare in un caso del 18 ottobre.
Ad accompagnare lo scoop, il Times of Malta ha pubblicato la foto di un incontro tra il colonnello maltese Clinton ÒNeil, capo delle operazioni e dell'intelligence Afm, ed il vicepremier libico Ahmed Maiteeq, organizzato dall'ambasciatore maltese a Tripoli. In primo piano, un membro del gabinetto del primo ministro maltese, Neville Gafà, più volte accusato di corruzione nel rilascio di visti per ragioni mediche irregolarmente concessi. Secondo il quotidiano, Gafà si sarebbe accreditato come «inviato speciale del premier Muscat» in incontri con il governo libico e lo scorso anno fu costretto ad ammettere di aver avuto un incontro con Hajthem Tajouri, leader di una milizia che gestisce un lager privato ed un racket di estorsioni. Secondo quanto indicato da fonti di alto livello del governo, citate dal quotidiano, i primi contatti tra La Valletta e Tripoli risalirebbero allo scorso anno.
«Ora abbiamo raggiunto un accordo che possiamo chiamare di 'comprensionè con i libici - ha raccontato la fonte -.
Il Messaggero