Una giovane mamma ha ucciso il suo bambino, ha smembrato il suo corpo e bruciato i resti. Poi ha raccontato agli investigatori che era stata aggredita e qualcuno aveva rapito suo...
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Da quando è scoppiato il caso sono apparse immagini sui social che la mostrano in posa in abiti succinti. «Era ossesionata dai selfie», dicono gli abitanti del quartiere sotto choc. «Una violenza inaudita, non riusciamo a darci una spiegazione». E intanto i commenti rimbalzano sul web da un social a un altro. La polizia ha dichiarato al Vineland Daily Journal che Nakira aveva inizialmente riferito di essere stata aggredita venerdì sera mentre camminava con il bambino nel passeggino e l’altro più piccolo in braccio. «Qualcuno mi ha spinto a terra e preso a calci e poi è fuggito via con Daniel», ha raccontato agli agenti. Ma dopo averla interrogata hanno trovato incongruenze nella sua storia. A quel punto hanno perquisito la sua abitazione e trovato resti umani. Subito dopo è stata sottoposta al test della macchina della verità che è fallito. Nakira ha poi ammesso durante l’esame di aver ferito il ragazzino. Le indagini proseguono. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero