Crisi del Libano, il ministro Guerini in visita alle truppe Unifil: «Militari italiani decisivi nel processo di pace»

Il ministro Guerini e il generale Del Col
BEIRUT Il governo italiano alle prese con la crisi libanese. È Lorenzo Guerini il primo esponente dell’esecutivo Conte a venire in visita nel Libano dilaniato tra...

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BEIRUT Il governo italiano alle prese con la crisi libanese. È Lorenzo Guerini il primo esponente dell’esecutivo Conte a venire in visita nel Libano dilaniato tra crisi economica, collasso del governo e manifestazioni di piazza che stanno bloccando il Paese. Ieri il ministro della Difesa è andato a incontrare le truppe Unifil nel sud del Libano, guidate dal generale Del Col che è riuscito a mantenere gli equilibri  in questa area del Paese continuamente a rischio di conflittualità tra israeliani e libanesi. “La nostra  capacità di mediazione e l’attività sia di monitoraggio del territorio sia di  assistenza alla popolazione - spiega Del Col - si sta rivelando fondamentale per prevenire o risolvere tensioni appena si presentano lungo la linea blu. L’obiettivo è che venga raggiunto un accordo di pace ma questo è compito della politica, noi svolgiamo il nostro lavoro tecnico e mi piacerebbe poter un giorno vedere questo accordo e brindare alla pace”.



Intanto Guerini a Beirut ha incontrato il premier dimissionario Hariri, il capo dello Stato Aoun, il presidente del Parlamento  e le altre cariche istituzionali. “Mi auguro che la crisi venga superata - dice il titolare della Difesa - e che sia fatto partire in tempi brevi un nuovo governo che risponda anche alle domande di chi ha manifestato in queste settimane”.

L’Italia tra i Paesi europei è il primo partner commerciale del Libano. Anche per questo l’attenzione del governo Conte,  nei confronti della crisi in corso in Libano, è massima. “La missione Unifil - incalza Guerini - è uno strumento a favore della pace, da quando è stata istituita non c’è stato più un giorno di guerra. È il più grande risultato che questa missione delle Nazioni Unite ha conseguito e ringrazio il generale Del Col  e tutte le nostre truppe che partecipano insieme ad altri 45 Paesi a  questa operazione”.

A Naqura è stato Guerini e anche nella base italiana di Shama. Così come Guerini, anche il generale Del Col guarda  comunque con attenzione a quello che sta accadendo per la crisi economica del Paese in quanto le proteste e i blocchi stradali possono avere ricadute anche nel sud del Paese e nella zona controllata dalle truppe Unifil. “L’Italia- conclude Guerini - ha sempre lavorato e continuerà a lavorare per il dialogo tra le parti”.

Il modello italiano,  lo chiama il ministro. E questo modello, che rientra pienamente nello spirito con cui l’Onu ha approcciato la questione israelo-libanese, è quello che Del Col e le sue truppe stanno praticando quotidianamente in un contesto di estrema delicatezza in cui le violazioni della tregua sono sempre in agguato. 


“Perché - come dice Del Col - se collassa la blue line tra Libano e Israele, collassa un pezzo di Medio Oriente”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero