Nuova Zelanda, abolita cravatta alla Camera dopo espulsione leader Maori: «È un cappio coloniale»

Storica vittoria per i maori della Nuova Zelanda. Cambia il dress code per i membri della House of representatives (Camera dei deputati), dopo che il leader del Maori...

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Storica vittoria per i maori della Nuova Zelanda. Cambia il dress code per i membri della House of representatives (Camera dei deputati), dopo che il leader del Maori Party, Rawiri Waititi, è stato espulso dal parlamento per aver indossato un Taonga - il tradizionale ciondolo con pietra verde - al posto di una più formale cravatta. Previsto dal regolamento interno, l'uso della cravatta era sempre stato contestato da Waititi, che si è battuto perché il parlamento allentasse il dress code, lasciando ai rappresentanti nativi la possibilità di scelta.

La danza "Haka" Maori della Polizia durante il funerale di un agente ucciso

 

L'apertura

Da questo momento ai deputati che lo vorranno, sarà quindi concesso di mostrare nelle sedi istituzionali i propri simboli: lo ha dichiarato lo speaker della Camera Trevor Mallard. «In qualità di Presidente - ha dichiarato Mallard - sono guidato dalla discussione e dalla decisione della commissione, e quindi le cravatte non saranno più considerate necessarie come parte dell'abbigliamento appropriato. Riconosco quanti hanno ritenuto importante la questione, degna di ulteriore considerazione»​, ha concluso Mallard. Grande soddisfazione è arrivata poi dagli ambienti del Partito Maori, che ha specificato come non fosse la cravatta di per sé il problema, bensì il tentativo di estirpare la cultura indigena: «Ho tolto la cravatta coloniale in quanto segno che ha continuato a soffocare e a sopprimere i diritti maori, che Mallard suggerisce ci diano uguaglianza», ha dichiarato il leader.

 

Usano un termine maori per battezzare la propria birra. Ma significa "pelo pubico": costretti alle scuse

Il fatto

La cravatta è quindi un «cappio coloniale» per Waititi, ma la storia arriva da molto lontano: «Tutta questa vicenda ha sempre riguardato la più grande causa della soggiogazione che i Maori hanno subito negli ultimi 181 anni», ha sottolineato il deputato. «Questa decisione significa che il parlamento è un luogo in cui le persone possono esprimere liberamente la propria identità» ha commentato Waititi a Bbc Newsday. E ancora, la possibilità di scelta è «una vittoria per le generazioni future», perché poter vestire i propri simboli tradizionali è una questione di «identità culturale».

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Il Messaggero