Johnson & Johnson annuncia che farà appello contro la sentenza che le ha imposto una multa da 572 milioni di dollari quale «responsabile per lo...
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La ha perso una storica battaglia legale nello stato americano dell' riguardante il suo ruolo nella da. Un giudice ha ordinato a Johnson & Johnson di pagare unadi 572 milioni di dollari per avere alimentato una domanda di oppiacei attraverso il marketing contribuendo alla crisi.
La crisi provocata dal gruppo, ha proseguito il giudice, «è dimostrata dall'aumento dei tassi di dipendenza, dalle morte per overdose e dalla Sindrome di astinenza neonatale» diffusa nello stato. Il gruppo e la sua controllata Janssen Pharmaceutical Companies hanno subito annunciato un ricorso, un iter che si aspettano si protrarrà nel 2021. In attesa della sua conclusione, la società farmaceutica multinazionale statunitense vuole che la decisione «sbagliata» del giudice sia congelata.
Il giudizio - evidenzia J&J - non tiene conto del fatto che la società ha rispettato le leggi federali e statali, dell'importante ruolo che i suoi medicinali svolgono nella vita delle persone che ne hanno bisogno, delle pratiche di marketing sempre responsabili e del fatto che, dal loro lancio, prodotti come Duragesic*, Nucynta* e Nucynta* Er hanno rappresentato meno dell'1% delle prescrizioni totali di oppiacei in Oklahoma e negli Stati Uniti. «Janssen non ha causato la crisi degli oppiacei in Oklahoma, e né i fatti né la legge supportano questa accusa», ha affermato Michael Ullmann, vice presidente esecutivo, General Counsel, Johnson & Johnson. «Riconosciamo che la crisi degli oppiacei è un problema di salute pubblica tremendamente complesso - ha aggiunto - e abbiamo una profonda solidarietà nei confronti di tutte le persone colpite. Stiamo lavorando con i nostri partner per trovare modi per aiutare chi ne ha bisogno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero