Israele, crolla tribuna a raduno religioso: 44 morti e 150 feriti

Una tragedia di cui non sono ancora note le cause, forse una passerella scivolosa che ha fatto cadere decine e decine di persone che si sono letteralmente calpestate e...

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Una tragedia di cui non sono ancora note le cause, forse una passerella scivolosa che ha fatto cadere decine e decine di persone che si sono letteralmente calpestate e asfissiate, rimanendo così uccise, le une sulle altre. Ci sono 44 morti e 150 feriti nel bilancio provvisorio della tragedia accaduta durante una cerimonia ortodossa, stanotte sul Monte Meron, in Israele. Sei persone versano in condizioni critiche, 18 in condizioni gravi, otto in condizioni moderate, e 80 che sono state ferite leggermente. Tra i ricoveri ci sono anche due bambini. Tutto è iniziato verso l'una di notte durante il rito di accensione del falò per Toldot Aharon hasidim. I pellegrini erano vicino alla tomba del saggio rabbino Shimon Bar Yohai del II secolo, in mezzo a una folla enorme e densamente affollata. La cerimonia prevede la preghiera nel corso di tutta la notte, canti mistici e danze. La folla si è radunata sfidando gli avvertimenti sul Covid-19 da parte dei funzionari sanitari. È stato il più grande raduno pubblico da quando Israele ha iniziato ad eliminare le restrizioni sul coronavirus

La polizia sottolinea il sovraffollamento dovuto alla presenza di circa 100mila persone, tra cui bambini. Il sovraffollamento ha fatto scivolare alcune persone, mentre altre sono cadute su di loro, provocando una fuga precipitosa, secondo un rapporto di Channel 12. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato di un «pesante disastro». Ha anche annunciato che domenica sarà una giornata di lutto nazionale per commemorare le vittime. «Domenica vorrei dichiarare un giorno di lutto nazionale. Uniamoci tutti al dolore delle famiglie e alla preghiera per la guarigione dei feriti», ha scritto il premier israeliano su Twitter. «Gran parte di coloro che sono morti non sono ancora stati identificati e voglio evitare di diffondere voci sui social media perché questo sta lacerando i cuori delle famiglie. Lasciamo che le autorità lavorino», ha aggiunto.

 

È una «catastrofe nazionale» la perdita della vita di 44 persone sul Monte Meron, nel nord di Israele, durante una calca. Lo ha dichiarato Motti Buckchin, portavoce dei servizi di soccorso Zaka, l'equivalente della nostra protezione civile, al sito di Ynet. «È un incidente insopportabile», ha detto Buckchin, dichiarando che «44 persone che volevano provare gioia sono tornate in sacchi per cadaveri. Per 44 famiglie è crollato il mondo. Ora non possiamo tornare al lavoro come sempre». Sul luogo della tragedia è in corso l'identificazione delle vittime e l'evacuazione dei fedeli, mentre i media riferiscono che è in atto la ricerca di dispersi. 

La polizia ha cercato di trattenere la fuga, come appare dai video postati su Twitter.

 

Alcuni testimoni hanno accusato la polizia di aver bloccato l'uscita.

Il comandante del distretto settentrionale delle forze di polizia Shimon Lavi, che ha supervisionato le disposizioni di sicurezza al Monte Meron, ha detto di assumersi la responsabilità del disastro che ha portato alla morte di 44 persone dopo il crollo di una tribuna allestita per una festa religiosa sul monte Meron, in Israele. «Ho la responsabilità generale, nel bene e nel male, e sono pronto a sottopormi a qualsiasi indagine», ha dichiarato ai giornalisti. La causa della calca non è ancora nota, ha sottolineato Lavi, mentre alcuni testimoni hanno accusato la polizia di aver bloccato un'uscita. C'è un continuo «sforzo per raccogliere prove per arrivare alla verità», dice.

Il monte Meron è il punto più elevato del paese, si trova in Galilea, in Israele. Duecentocinquanta ambulanze hanno cercato di raggiungere i feriti, facendosi strada in una enorme folla di ebrei ortodossi. Lo stato di emergenza è stato proclamato dal vicino ospedale di Safed, in Galilea.

Condoglianze per la morte di decine di religiosi ebrei nel corso delle celebrazioni avvenute ieri sul Monte Meron (Galilea) sono state espresse dalla Assemblea degli ordinari cattolici di Terrasanta al capo dello Stato israeliano Reuven Rivlin. «I membri della Assemblea - si legge in un comunicato - hanno esteso le proprie condoglianze anche alle famiglie delle vittime e pregano per la guarigione delle decine di persone che sono rimaste ferite nell'incidente»

La festa di Lag Ba-Omer: cos'è e come si svolge

La festa prevede un pellegrinaggio annuale al Monte Meron per onorare gli insegnamenti del saggio Rabbi Shimon Bar Yochai. La festa segna il passaggio da un periodo di lutto a un periodo più gioioso. Secondo il Talmud, testo centrale dell'ebraismo rabbinico, Dio creò una piaga ai tempi di Rabbi Akiva che uccise 24.000 dei suoi studenti, lasciandolo solo con cinque. Uno dei cinque studenti rimasti era Rabbi Shimon bar Yochai. Mentre i primi 33 giorni dell'Omer sono segnati dal lutto per gli studenti che morirono, Lag B'aomer è letteralmente un cambiamento d'umore, poiché gli insegnamenti ebraici dicono che è il giorno in cui la piaga finalmente si concluse. C'è anche una tradizione tra gli ebrei hassidici di tagliare i capelli dei loro figli per la prima volta sul monte Meron, quando il bambino ha tre anni. I falò che i seguaci di Rabbi Shimon bar Yochai accendono rappresentano la luce spirituale della Torah, fanno parte della festa Lag Ba'omer che si celebra in tutto il mondo, ma in particolare sul Monte Meron.

 

 

 

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Il Messaggero