Israele, la vignetta di Lapid fa infuriare gli ortodossi

Benjamin Netanyahu, Benny Gantz, Moshe Yaalon, Yair Lapid, Gabi Ashkenazi
L'atmosfera pre-elettorale si è scaldata oggi in Israele quando due partiti ortodossi hanno accusato Yair Lapid (n. 2 del partito centrista laico Blu-Bianco) di aver...

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L'atmosfera pre-elettorale si è scaldata oggi in Israele quando due partiti ortodossi hanno accusato Yair Lapid (n. 2 del partito centrista laico Blu-Bianco) di aver divulgato «un testo antisemita» in un messaggio diffuso sul web. Lapid ha immaginato un dialogo (a suo parere «umoristico») in cui un Benyamin Netanyahu in chiara difficoltà si confrontava con esponenti della sua coalizione, fra cui due rabbini ortodossi, per ottenere la loro copertura politica nell'evenienza di una incriminazione. «Dammi un trilione di shekel per i collegi rabbinici» gli diceva, nel testo propagandistico di Lapid, il rabbino Arye Deri (del partito Shas).


«Noi vogliamo tutto il denaro che c'è in Israele» ha rincarato - nel testo incriminato - il rabbino Yaakov Litzman (Ebraismo della Torah). «Si tratta di un record di antisemitismo, Lapid ha varcato una linea rossa» ha esclamato il rabbino Litzman autentico. «Quel testo ricorda un'era oscura in cui gli ebrei erano rappresentati come persone avide». Il leader di Blu-Bianco, Benny Gantz, si è poi dissociato dal testo di Lapid. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero