Guerra elettronica e attacchi alle centrali nucleari: ecco il piano di Israele per colpire l'Iran (e i rischi)

Israele sembra pronto per una risposta decisa all'Iran dopo l'attacco della notte di sabato 13 aprile

Mentre la tensione in Medio Oriente si intensifica, Israele sembra pronto per una risposta decisa all'Iran dopo l'attacco della notte di sabato 13 aprile. Il primo...

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Mentre la tensione in Medio Oriente si intensifica, Israele sembra pronto per una risposta decisa all'Iran dopo l'attacco della notte di sabato 13 aprile. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, infatti, non intende dare ascolto al presidente americano Joe Biden, che si è detto contrario a nuove azioni militari tra i due paesi. Ma Israele risponderà, lo ha fatto capire chiaramente, e starebbe delineando un piano basato su attacchi ai siti nucleari iraniani e operazioni informatiche.

 

@ilmessaggero.it Nella notte tra sabato e domenica l'Iran ha scatenato la sua rappresaglia contro Israele per il raid a Damasco. Per alcune ore, la regione e il mondo intero hanno trattenuto il respiro per una mossa che potrebbe aprire a scenari imprevedibili. Teheran ha attaccato il territorio israeliano con droni e missili, il 99% dei quali è stato respinto. Nella difesa di Israele sono state coinvolte forze statunitensi, francesi e inglesi che sono riuscite a limitare i danni. Di Simone Pierini #guerra #iran #israele ♬ Epic Music(873690) - Pavel

Una risposta contenuta ma efficace

La strategia israeliana attuale mira a limitare le vittime civili, con attacchi mirati verso obiettivi specifici. Ma non è così semplice: per colpire le centrali nucleari come quella di Fordow, che si trova a decine di metri sottoterra, sono necessarie delle bombe “bunker buster” da 13 tonnellate che gli Stati Uniti non sarebbero intenzionati a fornire. Si tratterà di un'operazione complessa, con l’utilizzo degli F-35 in diversi squadroni per coprire quasi 2000 km di volo. In tutti i casi, è importante precisa che una risposta tradizionale (con missili o bombardameti da aereo) si concentrerebbe su strutture militari, così da evitare al massimo le vittime civili. 

La guerra elettronica

Il cyber-raid è un'altra opzione sul tavolo. Riprendendo le tattiche del 2009, quando il virus Stuxnet infettò i computer dei siti nucleari iraniani rallentandone i progressi, Israele potrebbe optare per attacchi simili con l'obiettivo di destabilizzare ulteriormente le infrastrutture critiche dell'Iran. Questo tipo di attacco avrebbe il vantaggio di colpire duramente il regime iraniano senza causare danni visibili e vittime dirette.

La preoccupazione degli alleati

Nonostante la determinazione israeliana, la risposta degli alleati internazionali, inclusi gli Stati Uniti, è stata cauta. Il presidente americano Joe Biden e altri leader mondiali hanno esortato alla moderazione per evitare un'escalation che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione. Israele, da parte sua, si vede costretta a mediare tra le pressioni occidentali e la sua esigenza di dare una risposta decisa a Teheran. 

 

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