Trovate per la prima volta microplastiche nel sangue umano, la ricerca dell'università di Amsterdam

Trovate per la prima volta microplastiche nel sangue umano, la ricerca dell'università di Amsterdam
Li avevano già rintracciati sull'Himalaya, nella Fossa delle Marianne, nella regione artica, negli animali e ora anche nel sangue umano. Per la prima volta è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Li avevano già rintracciati sull'Himalaya, nella Fossa delle Marianne, nella regione artica, negli animali e ora anche nel sangue umano. Per la prima volta è stato rilevato l'inquinamento di piccole particelle di microplastiche in quasi l'80% del sangue delle persone testate da un gruppo di scienziati olandesi.

La scoperta effettuate da un pool della Vrije Universiteit Amsterdam  ha dimostrato che le particelle possono viaggiare e insinuarsi fino a penetrare i tessuti umani. Al momento gli scienziati non azzardano a formulare rischi specifici sulla salute, gli effetti restano sconosciuti, tuttavia nei laboratori vengono osservati i danni che i polimeri arrecano sulle cellule umane. Per esempio le particelle di inquinamento atmosferico sono già note per causare milioni di morti premature all'anno.

Oceani, caldo a livelli record nel 2021: i dati preoccupanti della Nasa e quello che potrebbe succedere

La causa di questo va addebitata alle enormi quantità di rifiuti di plastica che vengono scaricate nell'ambiente ogni ora. Isole galleggianti di rifiuti di plastica negli oceani fino a che le microplastiche hanno iniziato a contaminare la catena del ciclo alimentare.

I medici olandesi affermano che sono state ritrovate nelle feci di bambini e adulti ma adesso l'ulteriore verifica è stata fata sui campioni ematici di persone adulte. La ricerca pubblicata su Environment International ha illustrato che i polimeri presenti nel sangue riguardavano plastica PET, comunemente usata nelle bottiglie di bevande, mentre un terzo conteneva polistirolo, usato per imballare il cibo e altri prodotti. Un quarto dei campioni di sangue, invece, conteneva polietilene, di cui sono fatti i sacchetti di plastica. Si tratta di particelle di 0,0007mm. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero