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Gli Stati Uniti hanno approvano la vendita di nuove armi a Taiwan per totali 620 milioni di dollari, comprensiva di missili per la sua flotta di F-16, mentre 21 jet militari cinesi hanno effettuato nelle ultime 24 ore una consistente incursione nella zona di identificazione di difesa aerea dell'isola per il secondo giorno di fila dopo i 19 caccia di ieri. La mossa, destinata a inasprire le relazioni già tese tra Washington e Pechino, contribuirà alla capacità di Taiwan «di provvedere alla difesa del proprio spazio aereo, alla sicurezza regionale e all'interoperabilità con gli Stati Uniti», ha riferito il Pentagono in una nota.
Armi Usa a Taiwan, ecco quali
Il Pentagono, nel dettaglio, ha spiegato che il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita a Taiwan di armi e attrezzature che includono 200 missili aria-aria a medio raggio avanzato antiaereo (AMRAAM) e 100 missili AGM-88B HARM capaci di abbattere stazioni radar. Il ministero della Difesa di Taiwan ha commentato che i missili aiuteranno a «difendere con efficacia lo spazio aereo per fronteggiare le minacce e le provocazioni dell'esercito comunista», rafforzando allo stesso tempo gli arsenali di Taipei. Raytheon Technologies e Lockheed Martin sono i principali appaltatori, colpiti già da sanzioni della Cina per le vendite passate all'isola che Pechino considera parte «inalienabile» del suo territorio da riunificare con la forza, se necessario.
Taiwan, nel frattempo, ha riferito oggi un secondo giorno di incursioni su larga scala dell'aviazione militare cinese nella sua zona di identificazione della difesa aerea (Adiz), con l'avvistamento nell'angolo di sudovest di 21 aerei nelle ultime 24 ore, di cui 17 caccia J-10 (modelli entrati in servizio due decenni fa) e quattro J-16, jet molto più avanzati.
Pechino: così si aumenta la tensione
Gli Stati Uniti «dovrebbero rispettare il principio della 'Unica Cina', smettendo di creare nuovi fattori che portino a tensioni nello Stretto di Taiwan». È il commento della portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, sulla nuova vendita di armi da potenziali 620 milioni di dollari a favore della difesa di Taipei annunciata mercoledì dal Pentagono. Washington «dovrebbe smettere di usare Taiwan per contenere la Cina» che, ha assicurato Mao nel briefing quotidiano, «continuerà a prendere tutte le misure necessarie per salvaguardare con forza la sua sovranità e integrità territoriale».
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Il Messaggero