Soldati russi nascondono una granata in un pianoforte a Bucha: lo usava una bambina di 10 anni

Il racconto della violinista Tatiana Monko, tornata nella città della strage dopo la fuga di marzo

Una granata lasciata nel pianoforte dei bambini: l'orrore dei soldati russi a Bucha. «Tutto il mondo deve sapere»
L'orrore di Bucha è un pozzo di dolore senza fine. Quello che è successo nella città della regione di Kiev resterà come una ferita indelebile nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L'orrore di Bucha è un pozzo di dolore senza fine. Quello che è successo nella città della regione di Kiev resterà come una ferita indelebile nella storia dell'Ucraina. Chi è riuscito a mettersi in salvo, ora sta provando (a fatica) a tornare alla sua vita precedente all'invasione russa. Tra questi, c'è la famiglia di Tatiana Monko, violinista di successo. Il rientro a casa però, non è stato piacevole. «La porta del nostro appartamento è stata sfondata, tutto era sparpagliato nell'appartamento, molte cose sono state danneggiate e saccheggiate», ha raccontato a Vice News. I russi avevano vissuto nel loro appartamento, mentre erano via. 

 

 

 

Bucha, russi senza pietà

 

Stranamente, nonostante i saccheggi, il pianoforte dei bambini non era stato danneggiato. I premi della figlia Darinka, disposti sopra allo strumento, c'erano ancora tutti anche se posizionati diversamente. E quando la bambina ha provato a suonare il piano, si è resa conto che alcuni tasti non si potevano schiacciare. «Abbiamo chiamato alcuni specialisti, che ci hanno fatto uscire di casa per ispezionare lo strumento. Quando sono usciti, ci hanno riferito che una granata era stata inserita all'interno», il racconto della madre. 

«Sento che l'attenzione alla guerra e l'assistenza agli ucraini si sono indebolite. Voglio che il mondo intero sappia cosa fanno questi mascalzoni. La mia Darinka canta, recita poesie, ma dovrebbe ricordare Bucha e la vita felice che i russi le hanno rovinato, è triste e non riesce nemmeno a parlarne, piange», racconta disperata Tatiana, che ha deciso di chiamare la stampa per diffondere la sua storia.

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero