Istanbul, liberati i 7 dipendenti di una fabbrica Usa, catturato l'uomo che li aveva presi in ostaggio per sostenere la causa palestinese

Il sequestratore aveva la bandiera turca e quella palestinese

Istanbul, liberati i 7 dipendenti di una fabbrica Usa, catturato l'uomo che li aveva presi in ostaggio per sostenere la causa palestinese
Sono in salvo e illesi, dopo 9 ore in ostaggio di un uomo armato, i sette lavoratori di uno stabilimento del gruppo americano Procter & Gamble (P&G) a...

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Sono in salvo e illesi, dopo 9 ore in ostaggio di un uomo armato, i sette lavoratori di uno stabilimento del gruppo americano Procter & Gamble (P&G) a Istanbul. Il sequestratore, che si temeva avesse anche una cintura esplosiva da kamikaze, è stato catturato dalla polizia nel distretto industriale di Gebze: si tratta di Ibrahim Y. che avrebbe allestito l'assalto e il sequestro per sostenere il popolo palestinese a Gaza che sta subendo i tragici effetti dell'operazione militare israeliana.

Il quotidiano turco Sozcu aveva intanto pubblicato sul suo sito alcune immagini e un video che ritraggono i sette ostaggi, quattro uomini tre donne, sequestrati. In una foto si vedono alcune «persone, in buona salute, che starebbero festeggiando un compleanno con due di loro che si abbracciano». Secondo il media turco, il «sequestratore avrebbe dato il suo permesso al festeggiamento». Sozcu pubblica anche la foto di quello che si è presentato come l'assalitore. L'istantanea, poi diffusa dai media turchi, lo mostra con una sorta di velo bianco e nero, probabilmente una kefiah, che gli copre in parte il volto. L'uomo è in piedi accanto a un muro pieno di graffiti che mostra le bandiere turca e palestinese. Dietro di lui la scritta: «Le porte si apriranno per Gaza. O Musalla o morte». La Musalla è il luogo dove i fedeli musulmani possono pregare.

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Il Messaggero