«Se l'Ue insiste a ostacolare la nostra operazione contro i curdi, definendola un'occupazione, apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Turchia, Trump: «I curdi? Ci piacciono, ma non ci aiutarono in Normandia»
«Inaccettabili le minacce di Erdogan sui profughi», hanno avvertito da Roma il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha fatto convocare alla Farnesina l'ambasciatore turco a Roma. Una mossa analoga è giunta da Francia e Belgio. Mentre Donald Trump ha lanciato un nuovo monito: «Seguo la situazione da vicino. E se non agirà secondo le regole, la Turchia sarà colpita molto duramente finanziariamente e con delle sanzioni». A poco più di 24 ore dall'inizio dell'operazione militare ribattezzata "Fonte di pace", il bilancio umanitario è drammatico. Decine di migliaia di sfollati interni - 60 mila fuggiti verso sud, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani - e vittime civili su entrambi i fronti, mentre l'offensiva prosegue a spron battuto sul terreno, tra raid aerei e martellamenti d'artiglieria.
Turchia, raid in Siria. L'Onu: 60.000 in fuga. Colpi di mortaio curdi fanno 4 morti
Almeno «174 terroristi sono stati uccisi» finora, secondo la Difesa turca. I primi villaggi curdi sono già caduti nelle mani dell'esercito di Erdogan e delle milizie locali sue alleate. L'avanzata prosegue senza sosta. Come confermano fonti sul terreno, le località strategiche di Tal Abyad e Ras al Ayn, poco oltre il confine, sono ormai accerchiate. Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha ribadito che la Turchia vuole spingersi almeno fino a 30 km nell'entroterra siriano. E nel mirino, ha aggiunto, c'è pure Kobane, dove al momento risultano però ancora presenti i marines americani. Ankara colpisce «solo i terroristi» curdi e dell'Isis, assicura ancora la Difesa, ma dal fronte opposto continuano le denunce di vittime civili: almeno 8, secondo l'ultimo bilancio delle Forze democratiche siriane. I curdi, che rivendicano l'uccisione di 5 soldati nemici, non confermata dalla Turchia, rispondono con razzi e colpi di mortaio sparati verso le località frontaliere, dove per precauzione stamani erano state chiuse le scuole. Ma non è bastato ad evitare altre morti di civili. Quelle accertate sono almeno sei in tre diverse località turche - Akcakale, Ceylanpinar e Nusaybin - e tra le vittime c'è anche un piccolo rifugiato siriano di appena 9 mesi. Almeno 70 sono poi i feriti negli ospedali della zona.
Siria, l'ex sindaco di Kobane: «Jihadisti italiani nelle carceri bombardate»
Nel frattempo cresce anche l'allarme Isis. Con i combattenti curdi richiamati al fronte dalla mobilitazione generale, la custodia delle carceri dove sono detenuti migliaia di jihadisti si è allentata.
Il Messaggero