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Ricognizione e sorveglianza, ma non solo. I droni UJ-22 protagonisti delle incursioni di oggi in Russia - di quello precipitato a Kolomna, 100 chilometri da Mosca, vicino alla stazione di compressione del gas di Gazprom, c'è un video - possono essere equipaggiati con bombe aree 'non guidate' in grado di distruggere anche veicoli corazzati grazie a granate RPG-7 VM o a bombe da mortaio da 82 mm.
I droni UJ-22, le caratteristiche
In tempo di pace il loro uso principale è quello di intelligence (ISR), per l'avvistamento di artiglieria nemica, e di svolgimento di operazioni di ricerca e salvataggio (Sar). L'UJ-22 è un drone multiruolo di produzione ucraina, capace di operare di giorno e di notte in tutte le condizioni metereologiche. È azionato dal controller tramite la disposizione HOTAS (hands on throttle and stick), attraverso una stazione di controllo a terra. Il velivolo può raggiungere un carico utile anche di 20 chili, e può essere equipaggiato con payload modulari, a seconda delle esigenze. Carico utile compreso, il peso massimo al decollo è di 85 chilogrammi, per una lunghezza totale contenuta, circa 3 metri, e un'apertura alare di 4,6 metri.
Velocità e gittata
Stando a quanto riporta Ukrjet, l'azienda che lo produce, l'UJ-22 può raggiungere la velocità massima di 160 kmh, ma la sua velocità di crociera, ovvero quella ottimale, è di circa 120 kmh. Il drone ucraino può volare a un minimo di 50 metri di altitudine, fino a un massimo di 6.000 metri. L'autonomia dell'UJ-22 è di 100 chilometri in modalità radio guidata, ma può arrivare a 800 chilometri in modalità autonoma su coordinate e waypoint prestabiliti. L'UJ-22 caduto a Kolomna è stato ritrovato a circa 500 chilometri dal confine, quindi probabilmente stava volando con una funzione di guida autonoma. L'Ukrjet produce anche altri droni che sono già stati utilizzati in combattimento a seguito dell'invasione russa, come l'UJ-23, l'UJ-31 e l'UJ-32.
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Il Messaggero