«No al velo islamico da corsa». È bufera sul gruppo Decathlon per l'annunciata commercializzazione in Francia di uno speciale 'hijab' rivolto alle...
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LE OPINIONI
Per la ministra della Salute, Agnès Buzin il copricapo da corsa non viola la legge: tuttavia, ha puntualizzato ai microfoni di Rtl, rappresenta «una visione della donna che non condivido». Più comprensiva, invece, la ministra responsabile per lo Sport ed ex campionessa di nuoto di origini rumene, Roxana Maracineanu, secondo cui un'azienda privata «può fare ciò che vuole»: l'hijab da jogging è un «indumento accettabile», considerato anche che «la pratica sportiva può favorire l'integrazione sociale». Fortemente opposta la portavoce dei Républicains, Lydia Guirous, secondo cui così si rinnegano «i valori della nostra civiltà sull'altare del mercato e del marketing», Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero