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Israele sempre più post Covid: dopo alcuni mesi di una campagna vaccinale rigorosa e sempre più serrata, per il Paese sembra che ormai la pandemia sia più un brutto ricordo, che una realtà quotidiana. Sì, perché con oltre il 50% della sua popolazione che ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino, Israele si avvia a diventare forse il primo Paese che potrà vantare di aver voltato pagina con il Covid.
Il Green Pass
Per le strade di Gerusalemme si respira una normalità a cui ci si era dimenticati da tempo: nonostante le mascherine e la misurazione della temperatura all'ingresso di bar e ristoranti, sembra che i contagi stiano rallentando in Israele. Inoltre le autorità sanitarie rilasciano alle persone un Green Pass che permette a chi ha ricevuto le due dosi di vaccino di accedere alle attività e ai servizi che - a causa del coronavirus - sono generalmente precluse.
Il Green Pass può essere sia cartaceo che online, scaricabile su smartphone e scansionato con un Qr code, e sarà richiesto per attività come palestre, ristoranti con una capacità del 75% - e con un limite di 100 persone - cinema ed eventi. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha garantito che entro aprile la campagna vaccinale avrà permesso la quasi totalità delle attività lavorative: «Stiamo registrando cinque milioni di persone vaccinate e la riapertura della nostra economia, che è quasi interamente sotto il Green pass - ha dichiarato Netanyahu.
Che ha fatto anche il punto sulla campagna vaccinale: «Siamo rimasti con poco più di un milione di persone sopra l'età di 16 anni», che devono ancora ricevere il farmaco anti coronavirus. Il Ministero della Salute israeliano fa sapere che al momento nel Paese ci sono 36.712 persone positive, a fronte di 5.955 decessi totali dall'inizio della pandemia.
Il Messaggero