L'impatto sarà «drammatico» per le prenotazioni aeree. Soprattutto per quelle che riguardano l'Italia. Ecco perché l'Air Transport...
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NEVE
Fioccano le cancellazioni, denuncia infatti Federalberghi. Da Cortina a Courmayeur, da Canazei al Sestriere, sembra che sia cresciuta alle stelle la preoccupazione tra gli sciatori. E non c'entra soltanto la paura dei contagi. Molti stranieri temono di essere messi in quarantena al rientro in patria anche quando non c'è una vera ordinanza, come in Romania. La situazione è particolarmente grave sulle montagne del Piemonte dove le disdette sono ormai tra il 70% e il 90%. Ma l'andamento è da bollino rosso ovunque sulle Alpi. In Valle D'Aosta, in Lombardia, in Trentino, in Veneto, un pò ovunque si rischia il collasso.
Il presidente di Federalberghi Trentino, Gianni Battaiola, prevede a marzo oltre il 50% delle disdette. L'effetto delle gite scolastiche, certo. Ma si fa sentire anche lo stop dei turisti stranieri che rappresentano in genere metà del mercato di marzo. «Purtroppo, non ci sono distinzioni: tutto il Nord Italia viene visto come un posto a rischio e addirittura tutta l'Italia». Del resto, aggiunge Battaiola, «ci sono Paesi come Israele, Polonia, Russia, Repubblica Ceca, Bulgaria che sconsigliano ai propri concittadini di venire perché potrebbero essere messi in quarantena». Ancora peggio la Romania, dove sembra che non vengano rimborsate le spese mediche se un cittadino viene in vacanza in Italia e si ammala di coronavirus». L'unica consolazione sono gli italiani, lombardi e veneti, che approfittano delle scuole chiuse. Gli albergatori piangono anche in Piemonte a Bardonecchia così come al Sestriere e in tutto il comprensorio della Via Lattea. «Gli annullamenti quando va bene sono al 70%», osserva Alessandro Comoletti presidente di Federalberghi Piemonte, una Regione molto battuta da inglesi e russi. In Lombardia, le cancellazioni sono fra il 30 e il 35%. «La scorsa settimana abbiamo tenuto», spiega invece Roberta Alverà, presidente di Federalberghi Cortina, ma adesso il calo è «notevole». E mentre la Valle d'Aosta pensa a offerte speciali per limitare i danni, la Sicilia già si attrezza per l'estate: chi prenota entro aprile non avrà la penale di cancellazione. Anche la Capitale fa il conto delle perdite: per marzo si registrano cancellazioni fino al 90%. E le rinunce per giugno sono altissime. Per ora la psicosi da coronavirus ha vinto.
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Il Messaggero