Coronavirus, l'ambasciata cinese a Roma: «Non è fuoriuscito da laboratorio militare»

«In questi giorni, alcuni media hanno riportato che esiste la possibilità che il nuovo coronavirus presente a Wuhan possa essere fuoriuscito da un laboratorio...

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«In questi giorni, alcuni media hanno riportato che esiste la possibilità che il nuovo coronavirus presente a Wuhan possa essere fuoriuscito da un laboratorio militare situato nelle vicinanze. Ebbene, si tratta di informazioni tirate fuori dal nulla e completamente false». Esordisce così una dichiarazione del portavoce dell'ambasciata cinese in Italia diffusa sui canali social della rappresentanza diplomatica. «Il responsabile del Centro Cinese per la Prevenzione delle Patologie ha già detto chiaramente che, in base ai risultati degli studi condotti, il nuovo coronavirus ha una somiglianza superiore all'85% con il virus della Sars, quindi è altamente possibile che la trasmissione sia partita da animali selvatici», prosegue la dichiarazione, assicurando che «il governo cinese sta dando estrema importanza alla prevenzione e al controllo dell'epidemia e ha intrapreso misure senza precedenti a tal fine». 


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«Si tratta - aggiunge la dichiarazione - di provvedimenti che hanno ottenuto un'alta considerazione e sono stati condivisi dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e da molti Paesi». La Cina assicura che «continuerà a diffondere verso l'esterno informazioni sullo stato dell'epidemia in modo aperto, trasparente e con alto senso di responsabilità». La Repubblica Popolare, «mentre si impegna a rafforzare ulteriormente il lavoro di prevenzione e gestione dell'epidemia, continuerà ad aumentare la cooperazione internazionale e a unire le forze con tutta la comunità internazionale al fine di affrontare di concerto l'epidemia e di tutelare congiuntamente la sicurezza e la salute a livello regionale e globale».

 


A Roma «150 camici bianchi sono stati reclutati in poche ore per far fronte ad una emergenza sanitaria di carattere mondiale, donne e uomini che hanno dimostrato grande senso di responsabilità». Lo scrivono Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, rispettivamente presidente e vice presidente dell'Ordine dei medici capitolino, che ringraziano i colleghi romani «per la grande ed immediata disponibilità dimostrata, nell'ultimo weekend, nel rispondere alle richieste del ministero della Salute per organizzare il cordone sanitario presso l'aeroporto di Fiumicino e il call center al ministero della Salute telefonico 1500». «Qualora ci fosse un ulteriore bisogno di medici da parte del ministero della Salute - concludono Magi e Bartoletti - l'Ordine ha attivato una specifica casella di posta elettronica emergenzacoronavirus ordinemediciroma.it dedicata a chi volesse offrire la propria disponibilità per far fronte a questa emergenza sanitaria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero