Si poteva capire che stava arrivando ulìna pandemia? Anche la Cina, come diversi paesi ha sottostimato l'arrivo della slavina. C'è uno studio che lo...
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Coronavirus, tamponi: se ne fanno pochi ed è in arrivo il test più veloce
«Abbiamo sviluppato un modello matematico che simula la dinamica spazio-temporale delle infezioni in 375 città cinesi», precisano i ricercatori. La stima della prevalenza e contagiosità delle infezioni non documentate «è fondamentale per comprendere il potenziale pandemico complessivo di Covid-19, in particolare poiché le infezioni non documentate possono esporre al virus una porzione molto maggiore della popolazione di quanto non si verificherebbe altrimenti».
Ebbene, prima delle restrizioni ai viaggi del 23 gennaio introdotte a Wuhan, l' 86% dei casi di Covid-19 non era documentato, secondo gli autori. Insomma, i numeri ufficiali erano straordinariamente sotto-dimensionati. Inoltre, queste infezioni non documentate per ogni persona avevano una contagiosità di circa il 55% rispetto alle infezioni confermate, affermano gli autori. I risultati mettono in luce anche il ruolo degli sforzi di controllo del governo cinese e della consapevolezza della popolazione dopo il mese di gennaio, che «hanno notevolmente ridotto la trasmissione dei virus». Sebbene non sia chiaro se questo effetto continuerà, una volta allentate le misure di controllo, affermano gli autori. Gli stessi ricercatori osservano che i risultati del loro studio «potrebbero essere utili in altri paesi con diverse pratiche di controllo, sorveglianza e comunicazione».
E sottolineano l'importanza di «un aumento radicale» nell'opera di identificazione delle infezioni attualmente non documentate, «per arrivare a controllare Sars-CoV2». Insomma, servono più test. «Se il nuovo coronavirus segue il modello dell'influenza pandemica H1N1 del 2009, diventerà il quinto coronavirus endemico nella popolazione umana», concludono i ricercatori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero